Dopo un'attività teatrale, radiofonica e televisiva, esordì a Hollywood con La donna del bandito (1947), che già esprimeva l'irrequietezza adolescenziale, l'angoscia notturna, il pathos della sconfitta, in cui compaiono per la prima volta i suoi personaggi preferiti, giovani sconfitti, alla ricerca di libertà, ribelli alle autorità, poi ricorrenti nei suoi film: Hai sempre mentito, 1948; I bassifondi di San Francisco, 1949, con Humphrey Bogart; un film d'accusa contro la società, sulla criminalità giovanile Il diritto di uccidere, 1950; Il temerario, 1952, una rivisitazione dei miti western, con John Wayne; La vera storia di Jess il bandito, 1956; Il paradiso dei barbari, 1958; Il dominatore di Chicago, 1958. Ma i due che gli diedero la fama furono il western Johnny Guitar (1953), incentrato su una parodia dei due protagonisti ben lontani dai mitici pistoleri del genere, sul tema dell'odio e dell'amore e della rivalità, e l'esemplare ritratto esistenziale Gioventù bruciata (1955), con James Dean, "ribelle senza una causa", pellicola che analizza in primo luogo le forme tradizionali del comportamento giovanile con i caratteristici eccessi, la ricerca di affetto, l'incomunicabilità e la disperazione esistenziale. L'insuccesso dei kolossal Il re dei re (1961) e 55 giorni a Pechino (1963) provocò una lunga eclisse, dalla quale riemerse con un tentativo sperimentale di inchiesta in un campus universitario realizzato con i suoi studenti alla New York University ( We Can't Go Home Again, 1972) e con alcune partecipazioni come attore.
Dopo essere apparso in L'amico americano (1977), compose con lo stesso regista Wim Wenders il film-testamento sulla propria morte per cancro ( Lampi sull'acqua - Nick's movie, 1980).
1956 Candidatura Miglior soggetto per Gioventù bruciata
1964 Soggetto
1963 Regia
1957 Regia
1955 Regia, Soggetto
Presentato a Roma il nuovo Torino Film Festival, giunto alla sua 27ma edizione, ricco di novità, di film, di anteprime e di nomi illustri.