Considerata una delle attrici più versatili del nostro cinema, Monica Vitti ha offerto interpretazioni memorabili sia in grandi drammi d'autore, che nelle commedie all'italiana, trasformandosi di volta in volta in una donna distaccata, misteriosa e seducente, una bionda dall'aria sfuggente, o una romana verace dalla personalità tratteggiata con vitalità ed entusiasmo, ma senza nessuna ombra di volgarità.
Nata nel 1931, Maria Luisa Ceciarelli - questo il vero nome dell'attrice - ha esordito a soli quattordici anni, a teatro, interpretando una donna matura che perde il figlio in guerra, ma è soltanto dopo aver intrapreso una breve ma solida formazione artistica all'Accademia di Arte Drammatica Silvio D'Amico che inizia a muovere seriamente i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo. Dopo aver preso parte ad alcune pellicole comiche in ruoli secondari, la Vitti viene notata da Michelangelo Antonioni che la sceglie per il ruolo della protagonista della sua "quadrilogia dell'incomunicabilità", che comprende quattro capolavori del nostro cinema come L'avventura, La notte, L'eclisse e Deserto Rosso. Dopo il lungo legame artistico e sentimentale con Antonioni (al quale faranno seguito altre due importanti relazioni, quella con il direttore della fotografia Carlo Di Palma e il regista Roberto Russo) la Vitti viene "riscoperta" letteralmente da Monicelli, che le affida il ruolo di Assunta, la giovane siciliana protagonista de La ragazza con la pistola, che dopo essere stata sedotta da Carlo Giuffrè, è determinata a farlo fuori per salvare l'onore, e non esita a recarsi in Inghilterra per risolvere la questione.
A questo ruolo brillante, ne seguirono altri e per Monica si trattò di una vera e propria rivelazione artistica, considerato che in seguito affermò che scoprire di far ridere il pubblico, per lei era stato come "scoprire di essere la figlia del Re". Negli anni '70, oltre alle numerose commedie all'italiana - tra cui si ricordano Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca, Polvere di Stelle, diretto da Alberto Sordi (suo partner ideale davanti alla macchina da presa), Amori Miei, L'anatra all'arancia, accanto a Tognazzi - la Vitti girò anche alcune pellicole d'autore come Il fantasma della libertà di Buñuel e La pacifista di Miklós Jancsó.
Negli anni '80 tornò a collaborare con Antonioni per Il mistero di Oberwald, e fu interprete di Flirt, il debutto alla regia di Roberto Russo che le valse il premio come miglior attrice al Festival di Berlino. Nello stesso periodo, firmò anche alcune pellicole da sceneggiatrice, lo stesso Flirt, ad esempio, ma anche il successivo Francesca è mia. Esperienze che la portano a dirigere il suo primo film, Scandalo segreto, nel 1990, che di fatto segna anche la sua ultima apparizione sul grande schermo ed è seguito dalla sua ultima prova attoriale, l'anno seguente, nella fiction Ma tu mi vuoi bene?.
Negli anni '90 l'attrice dà alle stampe due volumi autobiografici, Sette Sottane e il successivo Il letto è una rosa, partecipa come ospite fisso a due stagioni di Domenica In e riceve il Leone d'Oro alla Carriera in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, nel '95.
Nel 2000, dopo aver sposato Roberto Russo, l'attrice si è ritirata definitivamente dalla vita pubblica, a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute.
1990 Candidatura Miglior regista esordiente per Scandalo segreto
1989 Premio Premio Alitalia
1984 Premio Targa speciale
1979 Premio Miglior attrice protagonista per Amori miei
1976 Premio Miglior attrice protagonista per L'anatra all'arancia
1974 Premio Miglior attrice protagonista per Polvere di stelle
1971 Premio Miglior attrice protagonista per Ninì Tirabusciò: la donna che inventò la mossa
1969 Premio Miglior attrice protagonista per La ragazza con la pistola
1976 Premio Miglior attrice protagonista per L'anatra all'arancia
1969 Premio Miglior attrice protagonista per La ragazza con la pistola
1991 Recitazione
1983 Recitazione, Sceneggiatura, Soggetto
1982 Recitazione
1980 Recitazione
Questa Monica Vitti prende un sacco di botte, eppure per me è veramente la donna ideale, un'attrice straordinaria che detiene il suo successo nell'arco di 25 anni e non è mai avvenuto per nessuna attrice nel mondo. No, non fa …
Le attrici - diciamo - bruttine che oggi hanno successo in Italia lo devono a me. Sono io che ho sfondato la porta.
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