Nel suo film più tenero e poetico, Se mi lasci ti cancello, ha offerto a Jim Carrey uno dei ruoli più emozionanti e intensi della sua carriera e alla splendida Kate Winslet la possibilità di fuoriuscire da crinoline e corsetti e di sfoggiare capelli decolorati a prova di choc.
In L'arte del sogno ha reso ancora più sognante lo sguardo del giovane Gael Garcia Bernal e della tenera Charlotte Gainsbourg.
Francese, classe 1963, Michel Gondry è uno dei giovani registi più dotati e creativi del panorama europeo. Nato inizialmente come musicista (è stato per anni batterista della band francese Oui Oui), Gondry sperimenta il suo estro registico inizialmente attraverso la direzione di numerosi videoclip musicali (tra gli altri Around the World dei Daft Punk, Star Guitar dei Chemical Brothers, Army of me di Björk, Deadweight di Beck, Everlong dei Foo Fighters e Fell In Love With A Girl dei The White Stripes) e in seguito di importanti spot pubblicitari per marchi come Levi's (la sua pubblicità dei Jeans 501 è la più premiata della storia), Smirnoff (in cui ha sperimentato in anticipo sui tempi l'effetto del bullet time) e Gap.
Dopo alcuni fervidi e istrionici cortometraggi, tra cui La lettre, nel 2001 arriva l'esordio dietro la macchina da presa per il grande schermo con la commedia surreale Human Nature nella quale uno stranito Tim Robbins interpreta uno scienziato un po' ossessivo alle prese con una sorprendente scoperta: un uomo nato e vissuto selvaggiamente (Rhys Ifans).
Tre anni dopo arriva il vero riconoscimento al suo talento visionario, grazie alla sceneggiatura da Oscar del fedele collaboratore Charlie Kaufman, Eternal Sunshine of the Spotless Mind, trasformato in italiano nello stucchevole e fuorviante Se mi lasci ti cancello, delizioso esperimento d'autore nel quale Gondry fa incontrare agli spettatori due personaggi indimenticabili: i due ex fidanzati Joel (Carrey) e Clementine (Winslet). Quando la ragazza, decide, attraverso un esperimento scientifico, di eliminare dalla mente tutti i ricordi della sua storia d'amore con Joel, il giovane, ancora profondamente innamorato, decide di fare altrettanto salvo poi cambiare idea durante la "terapia" e smarrirsi in una coloratissima e frenetica nuova dimensione in cui presente e passato si incrociano senza freni. Dopo aver realizzato il documentario musicale Dave Chappelle's Block Party, Michel continua a parlare d'amore, sempre con toni deliziosamente surreali, in L'arte del sogno, primo lungometraggio in cui si cimenta anche alla sceneggiatura senza l'aiuto dell'amico Kaufman, nel quale il messicano Gael Bernal interpreta il timido Stéphane, un giovane con una fervida immaginazione imprigionato in un mondo dove, ancora una volta, sogno e realtà si fondono uno nell'altra. Gondry, che si dedica anche alla pittura e alla fotografia, ha persino realizzato un'istallazione artistica ispirata al film, esposta a SoHo.
Nel 2006 tocca al vulcanico Jack Black mettersi al servizio dei guizzi registici del regista francese. È infatti il supplente di musica di School of Rock e dell'esilarante Be Kind Rewind, nel quale interpreta un giovane che dopo essere rimasto esposto accidentalmente a radiazioni, smagnetizza tutti i nastri della videoteca del suo amico (Mos Def). Per non perdere l'unico cliente fisso del negozio, una tenera e solitaria vecchietta (Mia Farrow), i due decidono di ricreare una lunga serie di remake di grandi successi filmici, coinvolgendo tutti gli abitanti del paese.
Questa svolta più commerciale fa un po' storcere il naso ai fan di vecchia data dell'estroso regista, che nel frattempo riversa la sua vena più bizzarra nell'episodio meta-cinematografico del film collettivo Tokyo!, omaggio alla capitale giapponese firmato insieme a Leos Carax e a Bong Joon-ho.
Gondry sembra però avere intrapreso una strada più manistream come dimostra anche il successivo The Green Hornet, trasposizione della serie tv cult degli anni Sessanta, con Seth Rogen nel ruolo che fu del protagonista Van Williams e Jay Chou in quello del leggendario assistente Kato, impersonato all'epoca da Bruce Lee. Nonostante l'impostazione sia più leggera e tradizionale rispetto alla prime opere, tuttavia anche qui creatività e istrionismo visivo non mancano. Creatività che viene riconosciuta anche dal Festival di Cannes, che nel 2011 lo nomina presidente della giuria della sezione cortometraggi.
2005 Premio Miglior sceneggiatura originale per Se mi lasci ti cancello
2005 Candidatura Premio 'David Lean' per la miglior regia per Se mi lasci ti cancello
2005 Candidatura Miglior film straniero per Se mi lasci ti cancello
2005 Candidatura Miglior regista per Se mi lasci ti cancello
2004 Premio Celebrate New York Award per Se mi lasci ti cancello
2004 Candidatura Migliore opera prima - Open Palm Award per Se mi lasci ti cancello
2023 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
2015 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
2013 Regia, Recitazione
2012 Recitazione
Il regista di Se mi lasci ti cancello, Michel Gondry, starebbe lavorando a un musical con protagonisti Da'Vine Joy Randolph e Kelvin Harrison Jr.
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