Figlio del critico teatrale e giornalista Tommaso Monicelli, Mario si laurea in storia e filosofia e dal 1932 inizia ad operare come critico cinematografico. Nel 1934 si avvicina alla regia dirigendo, insieme all'amico Alberto Mondadori, il cortometraggio Cuore rivelatore, al quale segue il mediometraggio muto I ragazzi della via Paal, presentato e premiato al Festival del Cinema di Venezia.
Utilizzando lo pseudonimo Michele Badiek dirige nel '37 il suo primo lungometraggio, Pioggia d'estate, e nel decennio compreso tra il 1939 e il 1949 lavora come aiuto e sceneggiatore, collaborando alla realizzazione di una quarantina di titoli.
Nel '49 torna dietro la macchina da presa dando il via ad una felice collaborazione con Steno e in poco tempo dirige film di successo come Guardie e ladri. Dal 1953, inizia a lavorare in proprio, pur continuando l'attività di sceneggiatore. In diverse occasioni dirige Totò (Totò cerca casa, Totò e le donne), firma grandi successi di pubblico e critica: Donatella, Proibito e I soliti ignoti (1958), con Vittorio Gassman in una inedita veste comica. Con La grande guerra affida a Gassman e ad Alberto Sordi i ruoli indelebili di due soldati italiani, un milanese ed un romano. Il film vince il Leone d'oro a Venezia e ottiene una nomination all'Oscar; nel 1966 dirige L'armata Brancaleone, nel quale uno spassoso Vittorio Gassman interpreta lo spiantato cavaliere Brancaleone da Norcia alla conquista del fantomatico feudo di Aurocastro. Seguono Brancaleone alle crociate e La ragazza con la pistola, con una travolgente Monica Vitti.
Nel 1974, con Romanzo popolare, offre ad una conturbante Ornella Muti il ruolo della coprotagonista. Nel 1975, da una idea di Pietro Germi, nasce il cult Amici miei, dedicato alle mitiche "zingarate" di Perozzi, Melandri, Mascetti, Necchi e Sassaroli. Seguono Un borghese piccolo piccolo e Il Marchese del Grillo, con l'Albertone Nazionale, Amici miei atto II, Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno, Speriamo che sia femmina, ambientato in un grande casale di campagna nell'amato Toscana, I Picari.
Regista anche regista teatrale e televisivo, di tanto in tanto attore (interpreta se stesso in Sono fotogenico e in L'uomo dal sigaro in bocca, breve documentario sul regista Pietro Germi), Monicelli riceve nel 1991 il Leone d'oro alla carriera, un anno dopo firma la regia della commedia agrodolce Parenti serpentie due anni dopo di Cari fottutissimi amici.
Nel 2006 con Le rose del deserto, racconto ironico dell'occupazione della Libia durante il secondo conflitto mondiale, torna alla regia e nel 2008 con il corto Vicino al Colosseo... c'è Monti, il maestro del nostro cinema tratteggia un affresco moderno e appassionato della Roma di una volta.
1966 Candidatura Miglior sceneggiatura originale per Casanova '70
1965 Candidatura Miglior sceneggiatura originale per I compagni
2005 Premio David speciale
1990 Premio Miglior regista per Il male oscuro
1990 Candidatura Miglior film per Il male oscuro
1986 Premio Miglior sceneggiatura per Speriamo che sia femmina
1986 Premio Miglior regista per Speriamo che sia femmina
1986 Premio Miglior film per Speriamo che sia femmina
1977 Premio Miglior regista per Un borghese piccolo piccolo
1976 Premio Miglior regista per Amici miei
2007 Recitazione
2006 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
1999 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
1995 Regia, Sceneggiatura
Io, come gli altri miei colleghi, ho sempre rubato. L'importante e non farsene accorgere così alla fine si crede che sia stata una nostra invenzione. (Mario Monicelli nel documentario Monicelli. La versione di Mario)
Vittorio Gassman nasceva il 1° settembre 1922. In occasione del centenario, riscopriamo i film più importanti realizzati con Mario Monicelli, Dino Risi e Ettore Scola, suoi registi di riferimento.
Mario Monicelli schernì La vita è bella con una battuta e il film in seguito fu criticato anche da altri, tra cui Liliana Segre e Alessandro Barbero.
Fino al 16 maggio la Gamc di Viareggio ospiterà la mostra dedicata al regista. L'inaugurazione segna la preapertura del Lucca Film Festival/Europa Cinema.
Canto del cigno della commedia all'italiana, il cult di Mario Monicelli ritorna al cinema il 16 e il 17 novembre assieme al suo intramontabile spirito goliardico. Un manifesto sociale irriverente che, sotto uno spesso strato di umorismo, nasconde un ritratto pieno di disincanto.
Un omaggio al grande maestro della commedia all'italiana in occasione del centenario. Nell'occasione verrà proiettata la versione restaurata di Vogliamo i colonnelli.