Jon Voight nasce nello stato di New York, a Yonkers, il 28 Dicembre 1938. Suo fratello James Wesley, sotto lo pseudonimo di Chip Taylor, è paroliere di molte canzoni di successo, tra cui "Wild Thing", top hit rock del 1966. Dopo il diploma frequenta la Catholic University of America a Washington, che termina nel 1960, e subito dopo si dedica agli studi di recitazione alla Neighborhood Playhouse di New York, cui seguono le prime parti sui palcoscenici e in alcune serie tv come Naked City e N.Y.P.D., e alcuni anni dopo La parola alla difesa e Gunsmoke.
Nel 1962 sposa l'attrice Laurie Peters da cui divorzia cinque anni dopo, lo stesso anno del suo debutto cinematografico nel film Western L'ora delle pistole. Nel 1973 si risposa con Marcheline Bertrand, da cui ha due figli che intraprendono la sua stessa strada: James Heaven e Angelina Jolie, anche lei Premio Oscar. L'attore però divorzia nuovamente nel 1978, e intraprende una relazione con l'attrice Stacey Pickren.
Negli anni Settanta si distingue per la sua personalità ribelle e anticonformista, e ottiene il grande successo nel 1969 interpretando il gigolo John Buck nel film Un uomo da marciapiede, in compagnia del senzatetto Dustin Hoffman, per il quale ha ricevuto la sua prima Nomination agli Oscar come Miglior Attore Protagonista, oltre che la vittoria del Golden Globe e del BAFTA. In seguito partecipa ad altri film che diverranno emblema della New Hollywood, e non solo, come il pacifista Comma 22 di Mike Nichols, l'ansiogeno thriller Un tranquillo week-end di paura di John Boorman, lo spionistico Dossier Odessa, nel quale riveste il ruolo da protagonista, cui si aggiunge anche lo strappalacrime Il campione di Franco Zeffirelli, dove interpreta un ex pugile fallito.
Nonostante il suo talento e il plauso di critica e spettatori, non riesce a ottenere il successo di altri colleghi come lo stesso Hoffman, anche per via di alcuni rifiuti clamorosi, quali i ruoli da protagonista in Love Story, Lo squalo e Superman, che avrebbero potuto fare la sua fortuna. Ma l'Oscar arriva comunque nel 1979 per lo struggente dramma Tornando a Casa, in cui impersona un reduce dal Vietnam costretto sulla sedia a rotelle, recitando al fianco di Jane Fonda, anche lei premiata con la statuetta per lo stesso film. Seguono la commedia incentrata sui giocatori d'azzardo Cercando di uscire, cui ha contribuito anche alla sceneggiatura e dove compare in un piccolo ruolo anche la giovanissima Angelina Jolie, e l'action di culto A trenta secondi dalla fine del sovietico Andrej Končalovskij, una sorta di Speed ante-litteram ambientato in un treno in mezzo all'Alaska, che gli vale un'altra candidatura dell'Academy.
Dopo il dramma familiare A tavola in 5, dove è un padre che tenta di ricucire i rapporti col figlio, negli anni Novanta predilige ruoli da cattivo che caratterizza con grande maestria, come nei thriller Heat - La sfida di Michael Mann, Mission Impossible di Brian De Palma, U Turn - Inversione di marcia di Oliver Stone e Nemico Pubblico di Tony Scott.
Nel 1995 esordisce alla regia con il televisivo Il soldatino di latta e in seguito intensifica le sue partecipazioni, affrontando tutti i generi, dal legal movie L'uomo della pioggia di Francis Ford Coppola (dove è un perfido avvocato) all'horror di serie B Anaconda, dallo sportivo Varsity Blues, al demenziale Zoolander (dove è il papà del modello protagonista interpretato da Ben Stiller), ritrovando persino la figlia nella trasposizione del videogioco Lara Croft: Tomb Raider.
Nel nuovo millennio arriva una nuova candidatura all'Oscar grazie a Michael Mann, che lo sceglie di nuovo nel biopic Alì per il ruolo dell'arrogante giornalista sportivo Howard Cosell. In seguito partecipa al blockbuster di Michael Bay Pearl Harbor (nel quale impersona nientemeno che Franklin D. Roosevelt), cui seguono il televisivo La rivolta, in cui incarna un membro delle SS, l'infantile Holes - Buchi nel deserto, insieme a un giovanissimo Shia LaBeouf, il remake The Manchurian Candidate di Jonathan Demme, nonché la serie d'avventura Il mistero dei Templari e Il mistero delle pagine perdute, dove è il papà dell'intrepido Nicolas Cage.
Dimostra ancora la sua versatilità calandosi nelle vesti talari di Giovanni Paolo II nella miniserie americana omonima, ma poi torna ai blockbuster con Transformers, dove è un sergente della difesa, e al poliziesco con Pride and Glory - Il prezzo dell'onore, prima di cimentarsi in un inedita veste comica in An American Carol e Tutti insieme inevitabilmente. Di recente Jon si è dedicato al mondo del piccolo schermo, prendendo alla serie cult 24 e al film 24: Redemption nel ruolo del villain Jonas Hodges e alla sfortunata Lone Star.
2002 Candidatura Miglior attore non protagonista per Ali
1986 Candidatura Miglior attore protagonista per A trenta secondi dalla fine
1979 Premio Miglior attore protagonista per Tornando a casa
1970 Candidatura Miglior attore protagonista per Un uomo da marciapiede
2015 Candidatura Miglior attore non protagonista (Serie TV, Miniserie o Film TV) per Ray Donovan
2014 Premio Miglior attore non protagonista (Serie TV, Miniserie o Film TV) per Ray Donovan
2002 Candidatura Miglior attore non protagonista per Ali
1998 Candidatura Miglior attore non protagonista per L'uomo della pioggia
1993 Candidatura Miglior attore protagonista (miniserie o film per la tv) per The Last of His Tribe
1986 Premio Miglior attore protagonista (dramma) per A trenta secondi dalla fine
2016 Recitazione
2008 Recitazione
2007 Recitazione
2007 Recitazione
Nonostante il rapporto conflittuale con la figlia, la star premio Oscar ha dedicato parole affettuose all'attrice e ai suoi figli.
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Jon Voight telefonò ai familiari di tutte le comparse presenti sul set di Ali, alle prime luci del mattino, registrando dei messaggi vocali a dir poco surreali.