Jean-Paul Belmondo nasce a Neuilly-sur-Seine, Parigi, il 9 Aprile 1933. In giovane età non dimostra una grande passione per la scuola, mentre si interessa molto allo sport, come la boxe e il calcio. In un'intervista rilasciata in seguito dichiara infatti che a 17 anni il suo sogno era di diventare un boxer professionista. Rivolge poi la sua attenzione alla carriera di attore, quando si rende conto che la carriera sportiva avrebbe richiesto troppi sacrifici e sarebbe stata troppo pericolosa, mentre la recitazione gli sembrava meno dispendiosa e pericolosa - almeno fisicamente. Nel '53 si sposa con Èlodie Constantin, con la quale ha tre figli, Patricia (1958), Florence (1960), e Paul (1963), oggi pilota di Formula Uno.
Inizia a lavorare nel cinema intorno a metà anni '50. Lavora in ruoli secondari con Marcel Carné nel drammatico Les tricheurs (1958), e l'anno successivo con Claude Chabrol in Leda (1959). È però nel 1960 che ottiene il ruolo da protagonista nel film che lo consacra come figura chiave della nouvelle vague, corrente di rivoluzione cinematografica portata avanti dai giovani turchi dei Cahiers du Cinemà: Fino all'ultimo respiro, di Jean-Luc Godard, è un vero punto di svolta nella cinematografia mondiale: lo sconvolgimento del linguaggio cinematografico classico, portato avanti da questo film, sarà un esempio per tutto il cinema successivo.
Belmondo rimarrà in qualche modo legato al ruolo di mascalzone che interpreta, e negli anni successivi continuerà a lavorare stabilmente con il regista francese. Lo stesso anno Vittorio De Sica lo vuole per il suo dramma di guerra La ciociara (1960), opera chiave della cinematografia del regista, dove Belmondo è comprimario a Sophia Loren, vincitrice di un Academy Award come Miglior attrice protagonista per la sua performance. Negli anni successivi lavora con Jean-Pierre Melville in Leon Morin prete (1961) e nel noir Lo spione (1962). Nel '65 è protagonista della dark comedy di Godard Il bandito delle undici, affiancato da Anna Karina. Nel '66 partecipa alla commedia Casino Royale, irriverente satira alla serie di James Bond diretta da Val Guest, dal cast eccezionale - Peter Sellers, Ursula Andress, David Niven, Orson Welles, e Woody Allen. Nello stesso periodo ha una storia con Ursula Andress, che è resa pubblica dalla stampa e causa il divorzio dalla moglie Èlodie.
Da fine anni sessanta fino ai giorni nostri continua a lavorare con i registi della nouvelle vague e non, con cui aveva collaborato dagli inizi. Nel '69 lavora con Francois Truffaut nel dramma romantico La mia droga si chiama Julie, affiancato da Catherine Deneuve. Nel '73 ritorna a lavorare con Philippe del Broca nella commedia d'azione Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo, dove interpreta Francois Merlin, scrittore di polizieschi. Nel '74 è il protagonista del capolavoro di Alain Resnais Stavisky, il grande truffatore, sulla figura di Serge Alexandre Stavisky, finanziere sparito in circostanze misteriose nel 1934; molti critici considerano questa parte la sua interpretazione più fine. Nel '81 interpreta nuovamente il fuorilegge nel thriller di Georges Lautner Joss il professionista, insieme a Cyrielle Clair e Sidiki Bakaba. Da metà anni ottanta lascia i ruoli mainstream per dedicarsi a parti teatrali; lavoro degno di nota è A Hundred and One Nights (1995), film storico di Agnés Varda con un cast di veterani del cinema come Michel Piccoli e Marcello Mastroianni, oltre a Julie Gayet, Anouk Aimée e Fanny Ardant. Nel 2002 si sposa con Nathalie Tardivel, ventisettenne conosciuta tre anni prima, dalla quale ha il quarto figlio, a settantanni, Stella Eva Angelina. Nel 2008 la coppia divorzia; attualmente Belmondo è impegnato con Barbara Gandolfi, ex-modella di Playboy belga.
2016 Premio Leone d'oro alla carriera
1995 Recitazione
1980 Recitazione
1974 Recitazione
1970 Recitazione
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