Nato nel 1919 in Pennsylvania, nel quartiere minerario di Lattimer Mines a Hazle Township, Jack Palance - il cui vero nome era Volodymyr Palanyuk - era figlio di un minatore di origine ucraine che lavorava nelle miniere di carbone, mestiere che esercitò anche lui stesso per alcuni anni.
Negli anni Trenta iniziò una carriera da pugile sotto lo pseudonimo di Jack Brazzo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo aereo da bombardamento si schiantò al suolo: Palance fortunatamente riuscì a sopravvivere, anche se rimase sfigurato e negli anni successivi dovette sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia plastica per rimodellare il viso. Il suo volto, comunque, assunse una fisionomia affascinante e decisamente particolare, che gli tornò utile per impersonare sul grande schermo numerosi ruoli da antagonista.
Jack iniziò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo, esordendo sui palcoscenici di Broadway - dove si alternò addirittura a Marlon Brando nel celebre Un tram che si trama desiderio, messo in scena da Elia Kazan. E fu proprio grazie a Kazan che approdò al cinema, nel 1950 con un ruolo nel thriller Bandiera Gialla.
Due anni dopo l'attore ricevette la sua prima nomination agli Academy Awards come Miglior attore non protagonista in un altro noir, So che mi ucciderai, in cui recitava accanto a Joan Crawford e Gloria Grahame. Nel 1953 Palance interpretò il pistolero Jack Wilson ne Il cavaliere della valle solitaria di George Stevens accanto ad Alan Ladd e ancora una volta fu nominato agli Oscar.
Dopo questi primi successi, tuttavia gli rimasero affibbiati i ruoli del gangster e del pistolero fuorilegge, che replicò in centinaia di titoli cinematografici e televisivi (ricevendo anche un Emmy nel 1957 per la serie Playhouse 90). Tra le sue performance più affascinanti sono almeno da menzionare quelle nei film di Robert Aldrich Il grande coltello, dove interpreta un attore ricattato, il bellico Prima linea, nel quale è un ruvido ufficiale, e Dieci secondi con il diavolo, nel ruolo di un reduce della Wehrmacht. Si è poi incarnato in Simon Mago, in Attila e in Fildel Castro rispettivamente per i film Il calice d'argento di Victor Saville, Il re dei barbari di Douglas Sirk, e Che! di Richard Fleischer. Si è inoltre trasformato in un rapinatore di lungo corso in Tutto finì alle sei, in un pistolero quasi cieco ne L'uomo solitario e in un rivoluzionario messicano in I professionisti di Richard Brooks.
Nel suo curriculum anche le partecipazioni negli storici Austerlitz, Revak, lo schiavo di Cartagine, I Mongoli e Barabba, e quella agli adattamenti televisivi di Dr. Jekyll and Mr. Hyde e Dracula; ma anche la collaborazione con grandi autori come Vittorio De Sica ne Il giudizio universale e Jean-Luc Godard, per il quale impersona un produttore americano nel suo Il disprezzo.
Negli anni Settanta prese parte a numerose produzioni di genere, molte delle quali girate in Italia, come gli spaghetti western Il mercenario e Vamos a matar, compañeros di Sergio Corbucci, Tedeum di Enzo G. Castellari, Si può fare... amigo di Maurizio Lucidi, il bellico La legione dei dannati di Umberto Lenzi e i poliziotteschi I padroni della città di Fernando di Leo e Squadra antiscippo di Bruno Corbucci.
La sua carriera fu rilanciata alla fine degli anni Ottanta, cimentandosi in curiosi e affascinanti ruoli secondari in film come il revival western Young Guns - giovani pistole, il bizzarro Bagdad Café, l'action Tango & Cash e il Batman di Tim Burton.
Dopo il successo della sua interpretazione nell'esilarante Scappo dalla città - la vita, l'amore e le vacche, dove per il ruolo dell'ironico e saggio cowboy Curly Washburn ottenne finalmente l'Oscar come miglior attore non protagonista (l'attore si cimentò anche nel sequel Scappo dalla città 2 interpretando il fratello gemello di Curly), le apparizioni televisive e cinematografiche di Palance si fecero più sporadiche.
L'interprete nel tempo libero si dedicava alla pittura di paesaggi, e ha anche scritto un libro di poesie, The Forest of Love.
Nel 1946 l'attore si era sposato con [FILM]Virginia Baker[FILM] che gli aveva dato tre figli, Holly, Brooke e Cody (quest'ultimo ha recitato accanto a lui in Young Guns ed è morto a soli quarant'anni per un melanoma) e dalla quale divorziò vent'anni dopo. Nel 1987 si risposò con Elaine Rogers, che gli è stata accanto fino alla morte, avvenuta nel 2006 per cause naturali.
1992 Premio Miglior attore non protagonista per Scappo dalla città - la vita, l'amore e le vacche
1954 Candidatura Miglior attore non protagonista per Il cavaliere della Valle Solitaria
1953 Candidatura Miglior attore non protagonista per So che mi ucciderai
1992 Premio Miglior attore non protagonista per Scappo dalla città - la vita, l'amore e le vacche
1991 Recitazione
1989 Recitazione
1988 Recitazione
1976 Recitazione
L'attore americano si è spento ieri in California. Aveva 87 anni.