Nato a Vienna nel 1890 da una famiglia ebraica di origini ceche, Fritz Lang dopo le superiori frequentò brevemente la Technische Hochschule Wien, dove studiò architettura, e poi iniziò a fare pratica come pittore. Dal 1910 al 1914 viaggiò in Europa ,e più tardi anche in Asia e Nord Africa. Studiò pittura a Parigi, dal 1913 al 1914, e all'inizio della Prima Guerra Mondiale fece ritorno a Vienna per la chiamata alle armi, nel gennaio del 1915. Gravemente ferito, nel 1916, durante la convalescenza scrisse le sue prime sceneggiature.
All'inizio del 1918 fu riformato e intraprese una breve carriera d'attore in un teatro di Vienna, prima di accettare un lavoro come sceneggiatore e regista presso la compagnia di Eric Pommer a Berlino, scrivendo la commedia Matrimonio al club degli eccentrici (1916) e dirigendo Halb-Blut (1918), Der Herr Der Liebe (1919) e l'avventuroso I ragni (1919), cui seguì l'esordio come regista alla Ufa, la compagnia cinematografica di stato tedesca, e dopo alla Nero-Film, dove cominciò a realizzare le prime opere stilisticamente mature, come Destino (1921), fiaba nera che ha per protagonista una ragazza che scende a patti con la Morte in persona.
Nel 1920 iniziò una relazione con la scrittrice e attrice Thea von Harbou, che scrisse con lui le sceneggiature delle sue opere più famose, indiscussi capolavori dell'espressionismo tedesco: l'oscuro Il Dottor Mabuse (1922), interpretato da un mefistofelico Rudolf Klein-Rogge - che diede origine a una trilogia proseguita con Il Testamento del Dottor Mabuse (1933), esplicitamente antinazista, e Il diabolico dottor Mabuse (1960) -; l'epico I Nibelunghi (1924); l'immortale apologo futurista Metropolis (1927); lo spionistico L'inafferrabile (1928); il fantascientifico Una donna nella luna (1929), suo ultimo film muto, e lo spietato M, il mostro di Dusseldorf (1931) con uno impressionante Peter Lorre nel ruolo di uno psicopatico pedofilo.
Lang e von Harbou si sposarono nel 1922 e divorziarono nel 1933. In quello stesso anno il regime nazista non permise la distribuzione de Il Testamento del Dottor Mabuse. Lang fu chiamato da Goebbels, il quale dopo essersi scusato per aver censurato il suo film, gli offrì un posto di supervisore di produzione alla Ufa, affidandogli l'incarico di realizzare una biografia su Gluglielmo Tell. Sospettando una trappola, Lang disse a Goebbels che ci avrebbe pensato su, ma quella sera stessa prese un treno per Parigi lasciando in Germania buona parte dei soldi e proprietà. Il regista in seguito divorzierà anche dalla moglie, che invece aveva accettato di lavorare per la propaganda nazista dirigendo e scrivendo film.
Dopo un anno a Parigi - dove realizzò la tragicommedia La leggenda di Liliom (1934) - Lang si trasferì nel 1934 negli Stati Uniti, dove fu messo inizialmente sotto contratto dalla MGM. Nei successivi vent'anni diresse numerose produzioni americane, nel quale il regista adattò il suo chiaroscurale stile espressionista per il nuovo genere noir, dando origine a opere nichiliste e pessimiste come Furia (1936), con Spencer Tracy; Sono innocente (1937), ispirato alle vicende di Bonnie e Clyde; il disilluso western Il vendicatore di Jesse il bandito (1940); il dramma sulla resistenza cecoslovacca Anche i boia muoiono (1943); il dittico psicanalitico composto da La donna del ritratto (1944) e Strada scarlatta (1945); gli eccellenti noir Prigioniero del terrore (1944) e Il grande caldo (1953) con Glenn Ford, uno dei maggiori esempi del cinema hard-boiled americano.
Tuttavia negli anni Cinquanta per lui fu difficile lavorare, sia perché l'industria del cinema era in declino economico, ma soprattutto perché aveva fama di essere un uomo particolarmente difficile. Il regista riuscì, comunque, a firmare degli ultimi capolavori, come La bestia umana (1954) e Quando la città dorme (1955).
Gli ultimi tre film - gli avventurosi La tigre di Eschnapur (1958) e Il sepolcro indiano (1960) e il suo testamento spirituale, Il diabolico dottor Mabuse - li girò in Germania, anche se non ricevettero una buona accoglienza.
Nel 1964 Fritz Lang fece parte della giuria al Festival di Cannes e recitò un cameo ne Il disprezzo di Jean-Luc Godard. Dal 1931, fino all'anno della sua morte, il 1976, nonostante avesse avuto anche altre donne, rimase sempre al suo fianco l'attrice Lily Latte, che lo aiutò nei momenti di difficoltà.
1976 Premio Premio alla carriera
1962 Recitazione
1960 Regia, Sceneggiatura, Produzione
1941 Regia
1941 Regia
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