Emir Kusturica nasce a Sarajevo il 24 novembre 1954 da una famiglia di fede musulmana, e fin dagli anni del liceo dimostra una grande passione per il cinema, realizzando diversi cortometraggi. A Praga frequenterà poi la FAMU Academy of Performing Arts, dove si diplomerà nel 1977 con il cortometraggio Guernica. Negli anni successivi lavorerà in televisione, per approdare al cinema vero e proprio nel 1981 con Ti ricordi di Dolly Bell? (Sjecas li se, Dolly Bell), che si rivela un esordio fortunatissimo vincendo il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Bissa il successo con la sua seconda pellicola, Papà è in viaggio d'affari (Otac na sluzbenom putu), del 1985, che si aggiudica la Palma d'Oro a Cannes e numerosi premi in patria, oltre alla nomination agli Oscar.
Del 1989 è Il tempo dei gitani (Dom za vesanje), ancora una volta accolto più che favorevolmente da critica e pubblico per la maniera surreale e profonda insieme di raccontare il mondo dei giovani e in particolare quello dei gitani, spesso vittime di sfruttamento. Nel 1992 la guerra nella ex Jugoslavia costringe Kusturica a spostarsi alla volta di Belgrado, dove continua la propria attività di regista, e successivamente in America, sotto invito di Milos Forman, dove debutta con Arizona Dream (1993), con Faye Dunaway e Johnny Depp. La pellicola subisce problemi e rallentamenti in fase di produzione per le continue insistenze dei produttori al fine di renderla "più commerciale", ma il regista non cede e se, come prevedibile, in America risulterà un flop, in Europa si aggiudicherà Orso d'Argento speciale conferitogli dalla giuria al Festival di Berlino.
Nel 1995 si aggiudica nuovamente la Palma d'Oro con Underground, surreale storia di due loschi figuri che convincono il proprio clan a rifugiarsi in un bunker sotterraneo tenendoli nella convinzione che la guerra non sia ancora finita. Del 1998 è la commedia Gatto nero, gatto bianco (Crna macka, beli macor), mentre al 2000 risale la sua prima interpretazione come attore, nel film L'amore che non muore di Patrice Leconte. Nel 2001 si dedica alla realizzazione di un documentario su un concerto, Super8 Stories, nel quale, grazie a parecchio materiale "dietro le quinte", riesce ad offrire un nuovo e coinvolgente punto di vista sull'evento. Recita ancora una piccola parte nel 2003, nel Triplo gioco diretto da Neil Jordan, mentre nel 2004, per il film La vita è un miracolo (Zivot je cudo) è stato insignito in patria con il Premio dell'Educazione Nazionale.
Nel 2005 dirige, insieme ad altri autori, un episodio del film All the Invisible Children, dove, come anche il Promise me This (Zavet), del 2008, non si può non notare l'abbandono delle atmosfere sognanti che avevano caratterizzato gli inizi della sua produzione in favore di un'esposizione più cruda e realistica. Del 2008 è anche Maradona di Kusturica (Maradona by Kusturica), incentrato sulla figura del grande calciatore argentino.
Kusturica rappresenta senz'altro una perla all'interno del panorama cinematografico internazionale e, in particolare, europeo. Caratterizzato da una grandissima sensibilità, è in grado di disvelarci la realtà, nelle sue magie e nelle sue brutture, tanto con slanci di surrealismo e poesia quanto con improvvisa crudezza e disillusione, specie negli ultimi anni, anche grazie all'esperienza documentaristica. Il suo cinema conquista per la propria onestà, per lo sguardo limpido e smaliziato con cui riesce ad interpretare indifferentemente il mondo dei ricchi e quello dei poveri, la vita degli onesti e quella dei disonesti, sempre in sospeso tra malinconia e speranza, tra esaltazione e tragedia.
1995 Premio Palma d'oro per Underground
1985 Premio Palma d'oro per Papà è in viaggio d'affari
2001 Premio Nastro d'argento europeo
2005 Premio Miglior film dell'Unione Europea per La vita è un miracolo
2018 Sceneggiatura, Soggetto, Regia
2016 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Recitazione
2014 Recitazione
2013 Recitazione
Al via oggi il Monte-Carlo Film Festival de la Comédie ideato e diretto da Ezio Greggio: il presidente di giuria Emir Kusturica: È più difficile fare commedie intelligenti ed eleganti che pellicole drammatiche.
Monica Bellucci è la protagonista di On the Milky Road, film di Emir Kusturica in cui ritrova il contatto con la terra e si impegna in diverse scene d'azione. Abbiamo incontrato l'attrice, che ci ha parlato delle sue origini lontano dai red carpet e della donna oltre l'icona. Al cinema dall'11 maggio.
Il risultato della collaborazione tra la diva italiana più affascinante e il visionario regista serbo? Una commedia esplosiva!
Una sorta di dramedy romantica a sfondo bellico nella chiave estrosa e grottesca che da sempre caratterizza il regista, ma senza l'ispirazione e il controllo dei tempi andati.
Un calendario ricchissimo, quello del Festival di Venezia 2016, che vedrà in concorso autori del calibro di Terrence Malick, Pablo Larraín, Wim Wenders, François Ozon, Denis Villeneuve e Lav Diaz, una chiusura di lusso con Denzel Washington e Chris Pratt per I magnifici 7, una nuova sezione e gli omaggi a Michael Cimino e Abbas Kiarostami.