Quando Dennis Hopper era ancora giovanissimo, la sua famiglia lasciò il Kansas per San Diego, California , dove il futuro protagonista di Easy Rider prese il diploma liceale.
Ancora bambino, debuttò in teatro ed ebbe qualche particina televisiva prima di approdare al cinema con il ruolo di Goon nel film di culto generazionale Gioventù bruciata, accanto a James Dean, suo grande amico, che ha seguito anche nel successivo Il gigante. Messo sotto contratto dalla Warner Bros., recitò anche in produzioni Paramount come l'eccezionale western Sfida all'O.K. Corral di John Sturges. Alla fine il suo rapporto con la Warner si deteriorò e l'attore si trasferì a New York, dove studiò presso l'Actors Studio di Lee Strasberg. Nel frattempo continuò a lavorare in televisione, partecipando a decine di serial e show.
Negli anni Sessanta prese parte a film come Il serpente di fuoco di Roger Corman, Nick mano fredda di Stuart Rosenberg e Impiccalo più in alto di Ted Post, e nel 1969 co-sceneggiò, diresse e interpretò l'epocale Easy Rider, manifesto della lisergica generazione hippie, che gli valse una nomination all'Oscar.
Tornò alla regia nel 1971 con meno successo con il dramma ad ambientazione cinematografica Ultima follia, ma poi mise da parte la macchina da presa per recitare in altri capolavori come L'amico americano di Wim Wenders e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, per ritornarvi solo nel 1980, quando girò il dramma familiare Snack bar blues.
Nel 1986 ottenne la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista per lo sportivo Colpo vincente di David Anspaugh, ancora una volta in un ruolo eccentrico. Nel 1988 fu David Lynch a offrirgli un altro ruolo indimenticabile nel suo Velluto blu, quello del gangster drogato e sadico Frank Booth. Non bastò perché Hopper si considerasse fortunato per lo spessore dei ruoli ricoperti in carriera: l'attore ha dichiarato che gli sarebbe piaciuto interpretare, più di ogni cosa, Splendore nell'erba.
Sempre nel 1988 girò il suo terzo film da regista, Colors, vivido ritratto della guerriglia urbana losangelina, cui sono seguiti nel 1990 il thriller ad ambientazione texana The Hot Spot - Il posto caldo, e la commedia in forma di road movie Una bionda sotto scorta del 1994.
Negli anni Novanta si è distinto per alcune interpretazioni in opere indipendenti come Il cuore nero di Paris Trout di Stephen Gyllenhaal, il road movie pulp Una vita al massimo di Tony Scott, e Lupo solitario, esordio alla regia di Sean Penn; ma partecipa anche ad alcuni blockbuster come Speed, Waterworld e Super Mario Bros., nel ruolo del malvagio Re Koopa. Passa dal grottesco Space Truckers di Stuart Gordon, dove è un eccentrico camionista spaziale, al biografico Basquiat di Julian Schnabel; dall'allucinato Blackout di Abel Ferrara alla satira sui reality EdTV di Ron Howard.
Il nuovo Millennio lo ha visto ancora cimentarsi in altri ruoli sardonici e inquieti, tra l'altro in La terra dei morti viventi di George A. Romero, e tornare a essere diretto dall'amico Wenders nell'irrisolto Palermo Shooting. Tra le ultime interpretazioni, il dramma romantico Lezioni d'amore di Isabel Coixet, il road movie d'azione Hell Ride, in coppia con Michael Madsen, la serie televisiva Crash, ispirata all'omonimo film di Paul Haggis, e il film d'animazione Alpha and Omega, dove presta, per l'ultima volta, la sua voce.
Hopper ha avuto cinque matrimoni, a partire da quello con l'attrice Brooke Hayward, con la quale è stato sposato dal 1961 al 1969. Il suo matrimonio nel 1971 con Michelle Phillips, che recitò in Ultima follia, durò appena otto giorni, a causa del grave stato dell'attore, che a quei tempi era costantemente sotto l'effetto di droghe. Sono seguiti i matrimoni con Daria Halprin, dal 1972 al 1976; con Katherine LaNasa dal 1989 al 1992, e per ultimo con l'attrice Victoria Duffy, da cui si è separato pochi mesi prima di morire, nel 2010, a causa di un cancro alla prostata che lo aveva fatto dimagrire fino a 45 chili.
Di recente è stata pubblicata dalla casa editrice Taschen una sua raccolta di fotografie, Dennis Hopper. Photographs 1961-1967, che getta un'inedita luce anche su questo aspetto poco conosciuto della sua attività artistica.
1987 Candidatura Miglior attore non protagonista per Colpo vincente
1970 Candidatura Miglior sceneggiatura originale per Easy Rider
1987 Candidatura Miglior attore non protagonista per Velluto Blu
1987 Candidatura Miglior attore non protagonista per Colpo vincente
1995 Premio Miglior cattivo per Speed
2008 Recitazione
2008 Recitazione
2005 Recitazione
2005 Recitazione
Il 19 settembre 1986 il pubblico americano era introdotto per la prima volta nell'universo tenebroso e inquietante di Velluto blu, trascinato dal mistero di un orecchio mozzato e di una cantante di night club: a trent'anni dalla sua uscita nelle sale, torniamo ad immergerci nel cult movie di David Lynch attraverso alcune delle immagini più suggestive del film.
Uno dei registi più visionari e innovativi del cinema mondiale festeggia 70 anni e si prepara a tornare sul set della sua rivoluzionaria serie TV: oggi celebriamo il compleanno del mitico David Lynch con una classifica dei dieci personaggi più memorabili partoriti dalla fantasia dell'autore di Velluto blu e Twin Peaks.
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A 74 anni ci lascia la star di Easy Rider. L'attore si è spento oggi nella sua casa di Venice, in California.
L'attore, malato di cancro, sarebbe in condizioni di salute talmente precarie da essersi rifiutato di apparire in tribunale per la causa di divorzio da sua moglie Victoria, che tra l'altro lui stesso aveva intentato a gennaio.