Nato a Santiago del Cile nel 1972, Alejandro Amenábar cresce a Madrid, dove la sua famiglia si trasferisce dopo la dittatura di Pinochet. A diciannove anni abbandona il corso di laurea in Scienze della Comunicazione per realizzare la sua prima opera cinematografica, il corto La cabeza. In seguito intraprende un'assidua collaborazione con Guillermo Fernández Groizard, assieme al quale dirige numerosi cortometraggi, tra cui Himenòptero e Luna, con i quali inizia a farsi conoscere in ambito festivaliero.
L'esordio al lungometraggio arriva nel 1996 con Tesis, horror visionario e sperimentale, incentrato sul tema degli "snuff movies" e interpretato dalla futura star Eduardo Noriega e dall'attrice rivelazione Fele Martínez, con il quale il regista si aggiudica ben sette premi Goya, tra cui quelli per miglior film, regia e sceneggiatura. L'anno dopo segue un altro horror, l'onirico e ambiguo Apri gli occhi, interpretato ancora da Noriega e dalla diva Penélope Cruz, nel quale Amenábar mostra nuovamente di possedere un notevole talento visivo. Il regista, che firma solitamente anche le colonne sonore delle sue opere, nel 1999 musica inoltre il film La lingua delle farfalle, per il quale ottiene una nuova candidatura ai Goya.
L'istrionico e creativo autore attira ben presto l'attenzione di Hollywood, che nel 2001 lo recluta per girare la ghost story The Others, horror psicologico dalle atmosfere non dissimili da quelle di un precedente successo, Il sesto senso, che comuqnue riscuote numerosi consensi anche grazie all'interpretazione di Nicole Kidman nel ruolo di protagonista e fa di nuovo incetta di premi Goya. Nello stesso anno, inoltre, viene realizzato il remake statunitense di Apri gli occhi, Vanilla sky, ancora con la Cruz, questa volta affiancata da Tom Cruise e Cameron Diaz, che tuttavia viene affidato alla regia di Cameron Crowe.
Nel 2004 Amenábar torna in Spagna e cambia decisamente registro con lo struggente Mare dentro, intensa biografia di Ramón Sampedro, uomo tetraplegico che lotta per il riconoscimento del diritto all'eutanasia, magistralmente interpretato da Javier Bardem, cui viene meritatamente attribuita la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Il film commuove il mondo intero e ottiene innumerevoli riconoscimenti internazionali: oltre al Gran Premio della giuria a Venezia, si aggiudica ben 14 premi Goya, il David di Donatello, l'European Film Award, e soprattutto il Golden Globe e l'Oscar come miglior film straniero.
Nello stesso anno, inoltre, il regista ha parlato apertamente della propria omosessualità alla rivista spagnola "Shangay".
Amenábar torna dietro la macchina da presa solo nel 2009 con il discusso Agora, storia della studiosa Ipazia di Alessandria (interpretata da una eccezionale Rachel Weisz), fervente sostenitrice del laicismo e della libertà della scienza, che diviene vittima del fanatismo religioso. L'opera conquista ben sette Goya, ma suscita anche numerose polemiche tra le gerarchie ecclesiastiche, ricevendo in Italia una distribuzione tardiva.
2004 Premio Gran Premio della Giuria per Mare dentro
2005 Premio Miglior film dell'Unione Europea per Mare dentro
2004 Premio Regista Europeo 2004 per Mare dentro
2004 Candidatura Sceneggiatore Europeo 2004 per Mare dentro
2005 Premio Miglior film straniero per Mare dentro
2002 Candidatura Miglior regista per The Others
2002 Candidatura Miglior sceneggiatore per The Others
2010 Premio Migliore sceneggiatura originale per Agora
2010 Candidatura Miglior film per Agora
2010 Candidatura Miglior regista per Agora
2019 Musiche, Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2015 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2009 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
2004 Regia, Musiche, Produzione, Sceneggiatura, Soggetto
The Others è una fiaba gotica ricca di mistero e inquietudine. Vi spieghiamo perché il cult di Alejandro Amenábar è ancora oggi, a quindici anni dall'uscita nei cinema statunitensi, un punto di riferimento per il cinema horror contemporaneo.
In sala da giovedì, Regression è l'ultimo film del regista premio oscar Alejandro Amenábar che torna al cinema a sei anni di distanza da Agorà. Un thriller psicologico con venature horror ispirato ai classici degli anni '70 che ripropone i temi cari al regista di The Others e Apri gli occhi: la paura come incubo personale e collettivo e la forza della mente sulla realtà.
Il regista premio Oscar per 'Mare dentro' dopo aver esplorato vari generi torna alle origini con un mistery thriller dai risvolti horror che richiama i suoi primi lavori, provando a ripercorrere i sentieri che hanno segnato il suo debutto cinematografico: un'esplorazione dei meccanismi della paura e dei labirinti della mente.
Diretto dal regista di The Others, Regression è un thriller incentrato su un padre che viene accusato da sua figlia di un crimine terribile. Ma forse la verità è un'altra.
Dopo il poster dedicato al personaggio interpretato da Emma Watson è stato diffuso un nuovo video che introduce l'atmosfera tesa e misteriosa del film.