Due fan di Ana de Armas hanno fatto causa a Universal Pictures sostenendo che il trailer di Yesterday li abbia convinti in modo ingannevole a noleggiare il film perché convinti che la loro attrice preferita sarebbe stata presente nella storia.
Lo studio ha provato a far archiviare la disputa sostenendo che il video fosse da considerarsi come un'"opera artistica ed espressiva".
Il giudice Stephen Wilson ha però respinto le motivazioni della difesa e ha sostenuto che la class action può procedere alla fase del processo. La causa è stata intentata da Conor Woulfe, che vive in Maryland, e Peter Michael Rosza, proveniente dalla California, che hanno sostenuto di aver noleggiato al costo di 3.99 dollari il film Yesterday solo perché convinti che Ana de Armas avesse un ruolo da protagonista dopo la visione del trailer. Le scene con l'attrice, tuttavia, non sono state inserite nel montaggio finale.
Richard Curtis, sceneggiatore del film, aveva spiegato che il suo personaggio inizialmente doveva avere un ruolo importante nella trama: "Si è trattato di un taglio alla storia davvero traumatico perché era brillante. Voglio dire realmente radiosa. E quello si è rivelato il problema... Penso che il pubblico apprezzi la storia di Ellie e Jack e si lasci coinvolgere da quella... E funziona bene. Quello che avevamo fatto in origine, anche se non voglio descrivere troppo, ma avevamo Ana De Armas nella parte di un elemento che complicava la situazione del protagonista quando arrivava per la prima volta a Los Angeles. E penso che il pubblico non apprezzasse il fatto che guardasse altrove, perché alcune persone hanno reagito 'Oh, non se la merita realmente, non si merita realmente Lily'. Si tratta di una di quelle situazioni in cui c'è una delle tue scene preferite del film, ma abbiamo dovuto tagliarla per il bene dell'insieme".
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Il giudice Stephen Wilson sostiene che il trailer di Yesterday possa rientrare nella categoria che permette di fare causa per pubblicità ingannevole. Nella sentenza, si sottolinea: "Universal è corretta nel sostenere che i trailer coinvolgono un certo tipo di creatività e discrezione editoriale, ma questa creatività non supera la natura commerciale di un trailer. Nella sua essenza, un trailer è una pubblicità ideata per vendere un film offrendo ai consumatori un'anteprima del film". Il giudice ha inoltre sottolineato che, per rientrare nell'ambito di pubblicità ingannevole, una "significativa porzione" del pubblico deve rischiare di essere "ingannata" dal video promozionale e la situazione riguarda le situazioni in cui un'interprete o una scena sembra essere promossa come parte del film.