Il buco nella trama di X-Men: Dark Phoenix è tale da ignorare il terzo atto di X-Men: Apocalisse.
Il franchise Fox X-Men non ha mai brillato per coerenza narrativa. La ragione è che lo studio non ha mai fatto progetti a lungo termine concentrandosi solo sui film più imminenti. La saga sugli X-Men ha risentito di questa strategia che ha portato recensioni sempre più negative alle pellicole in uscita, con poche felici eccezioni. Abbiamo visto Xavier ucciso in X-Men: Conflitto Finale, con la mente capace di sopravvivere in un altro corpo, e poi lo abbiamo visto tornare alla normalità in X-Men: Giorni di un futuro passato. Wolverine actually ha perso i suoi artigli in Wolverine: L'immortale per poi recuperarli misteriosamente nel film successivo.
X-Men: Dark Phoenix: Sophie Turner e Famke Janssen, due Jean Grey a confronto
A pagare questa mancanza di lungimiranza è ora X-Men: Dark Phoenix, film più problematico dell'intera saga che si sta rivelando un flop di pubblico e critica tanto da spingere la produttrice Lauren Shuler Donner a prender le distanze da X-Men: Dark Phoenix. Il film contiene un buco nella trama tale da inficiare tutto il terzo atto di un altro film del franchise, X-Men: Apocalisse, uscito nel 2016. Per approfondire potete leggere la nostra recensione di X-Men: Dark Phoenix.
Il problema fondamentale è che X-Men: Apocalisse, ambientato nel 1983, era incentrato sulla Forza della Fenice. Il film introduce la Jean Grey di Sophie Turner come una mutante dotata di enormi poteri psichici. Le sue abilità sono controllate con attenzione da Xavier che tenta di aiutarla a imparare a gestire i suoi poteri. Nella prima parte del film Jane sperimenta visioni di un mondo consumato dal fuoco, visioni che crede collegate ad Apocalisse. Disturbata da queste visioni e dai propri poteri, Jean considera le proprie abilità come qualcosa separato da lei portandola a un dibattito con Xavier, che aiuta la ragazza a entrare in contatto con le proprie capacità. Nel terzo atto, di fronte alla minaccia di Apocalisse, Xavier prova un diverso approccio e incoraggia Jean a liberare i propri poteri psichici per sconfiggere il villain. L'energia si manifesta intorno a Jean come effetto della Fenice.
X-Men: Apocalisse si ispira alla rilettura moderna di Robert Kirkman della Saga della Fenice in Ultimate X-Men. In questo arco narrativo Jean comincia a sperimentare terrificanti visioni del mondo in fiamme e i suoi poteri si espandono in maniera incredibile. Gli altri X-Men scoprono la verità quando vengono avvicinati da un culto religioso che rivela loro il ruolo di Jean come custode dell'antico Forza cosmica della Fenice. La struttura genetica mutata alla nascita di Jean Grey ha favorito la connessione con la Forza della Fenice, rendendo i suoi poteri potenzialmente illimitati. L'arco narrativo termina con Jean unita alla Fenice nello scontro con Apocalisse.
X-Men: Dark Phoenix, 5 cose che potreste non aver notato
X-Men: Dark Phoenix ignora questa idea riscrivendo completamente la storia di Jean Grey. All'inizio del film la Forza della Fenice attraversa il cosmo per eoni distruggendo vari mondi. Vuk, il personaggio di Jessica Chastain, è la leader dei superstiti che danno la caccia alla Fenice per distruggerla. L'opportunità si verifica quando Jean Grey incontra la Fenice in una missione nello spazio assorbendola dentro di sé. L'idea, ispirata al classico The Dark Phoenix Saga, crea un buco narrativo inconciliabile tra i due film. In X-Men: Apocalisse, Jean ha accesso alla Forza della Fenice nel 1983; in X-Men: Dark Phoenix ne acquista i poteri in un incidente nel 1992. Il buco narrativo non vedrà mai più soluzione visto che Dark Phoenix segna la fine del franchise X-Men versione Fox.