X Factor 2020, Live: il meglio e il peggio della prima puntata

Passata la prima puntata dei Live di X Factor 2020, analizziamo il meglio e il peggio di quanto visto ieri sera su Sky Uno.

X Factor 2020 è entrato nel vivo con la prima puntata di Live, che si è subito presentata con una novità: tutti i concorrenti hanno potuto portare sul palco i propri inediti, molti dei quali già ascoltati in fase di Audition (e da mezzanotte disponibili su Spotify).

La domanda, il giorno dopo, è ovviamente sempre la stessa: considerata la migliore giuria degli ultimi anni, considerata la presenza in gara di alcuni artisti davvero talentuosi, e senza considerare i soliti annunci sensazionalistici della vigilia, com'è andata? La risposta come sempre non può essere netta, su tanti dettagli c'è margine di miglioramento e in una riga con (quasi) assoluta certezza (e ragione) si può oggi solo affermare che non ci sono state sorprese.

Il meglio

Potremmo parlare del colore indossato da Mika e per una volta addirittura del gessato con gli strass di Alessandro Cattelan. Vogliamo però rimanere concentrati sulla musica e sui concorrenti, ecco perchè il podio spetta a N.A.I.P. e ai Melancholia. Certo, si dirà che avevamo già ascoltato entrambi gli inediti nelle puntate precedenti, e che sul loro indiscutibile talento si era già discusso molto al tavolo dei giudici. E allora diremo che sono piacevoli conferme (avevamo ammesso subito che non ci sono state sorprese!), ma dopo ieri sera è ancora più chiaro che Mika e Manuel Agnelli hanno in mano le carte migliori.
Nota di merito: va a Hell Raton ed Emma per la spontaneità nell'esprimere la propria assoluta preferenza ai due concorrenti suddetti, in barba alle logiche di gara.

Il peggio

Dopo aver tanto lodato due performance non possiamo che farne a pezzi un'altra: quella di Eda Marì. La scrittura è troppo acerba, il suo inedito "Male", dal testo alla performance, non è all'altezza di X Factor 2020 perchè non è all'altezza di una buona parte dei concorrenti.
A voler essere del tutto onesti, la posizione più bassa della classifica toccherebbe al suo giudice: era chiaro almeno fin dai Bootcamp che Mika avrebbe potuto premiare qualcuno che fosse più pronto di questa dolce ragazza calabrese. Non è in discussione il talento, ma francamente non si comprende la scelta di bruciarle le ali catapultandola nel girone infernale dei Live.