Wakolda della regista argentina Lucía Puenzo ha vinto il Premio della Giuria al Noir in Festival di Courmayeur. "Mescolando realtà e finzione, Lucìa Puenzo" si legge nella motivazione " ci racconta una scomoda verità storica attraverso la relazione particolare tra una bambina e un medico tedesco dall'oscuro passato perfettamente interpretato da Alex Brendemühl". Il film, candidato dall'Argentina all'Oscar, presentato nella sezione Un Certain Regard all'ultimo Festival di Cannes, ha conquistato solo qualche giorno fa dieci premi Sur, assegnati dall'Accademia delle Arti e delle Scienze cinematografiche argentina.
Wakolda sarà distribuito in Italia da Academy Two e uscirà nelle sale il prossimo aprile. Il terzo lungometraggio della Puenzo racconta un capitolo della storia di Josef Mengele, uno dei più efferati criminali nazisti. Il film inizia con l'incontro casuale tra Mengele, l'attore Alex Brendemühl presente al Noir proprio in questi giorni, e una famiglia argentina. L'incontro risveglia nel medico e membro delle SS l'ossessione per la purezza e la perfezione. La sua attenzione si focalizza in particolare su una delle figlie, Lilith, una ragazzina di 12 anni molto minuta per la sua età e sulla madre di lei incinta di due gemelli. Il tempo trascorso con questa famiglia gli permetterà di proseguire i suoi studi e la sperimentazione, effettuata su centinaia di migliaia di detenuti ebrei e zingari, considerati subumani, e in particolare sui gemelli e su persone affette da nanismo.