Via col vento è tornato sulla piattaforma di streaming di HBO Max accompagnato da un'introduzione in cui si spiegano le tematiche e si affrontano i motivi per cui la rappresentazione del Sud è molto controversa, negando gli orrori della schiavitù.
Il film era stato rimosso temporaneamente dal catalogo dopo le proteste ricevute e i responsabili del servizio avevano assicurato che la scelta non era legata a nessuna possibile idea di censura.
Il video posizionato prima dell'inizio del film ha una durata di quattro minuti e mezzo e propone un intervento di Jacqueline Stewart, conduttrice di Silent Sunday Nights e professoressa del dipartimento di Cinema e studi legati ai Media presso l'Università di Chicago.
L'introduzione a Via col vento ricorda la vittoria degli otto premi Oscar conquistati dal film nel 1939, oltre a ricordare gli incassi record del progetto.
Stewart aggiunge poi che il film non è stato apprezzato in modo unanime a causa della rappresentazione del Sud come un ambiente "romantico e idilliaco che è andato perduto nel passato".
L'esperta sottolinea che il produttore David O. Selznick aveva assicurato che l'adattamento del romanzo di Margaret Mitchell sarebbe stato rispettoso nei confronti delle minoranze, tuttavia il film non affronta la brutalità della schiavitù su cui si basa quel mondo pieno di grazia e bellezza in cui vive Rossella. Stewart sostiene che "il trattamento di questo mondo attraverso la lente della nostalgia nega gli orrori della schiavitù e il suo legame con la disuguaglianza razziale".
La professoressa dichiara che la visione potrebbe causare "del disagio, persino essere dolorosa", ribadendo però che è importante avere a disposizione i classici di Hollywood nella loro forma originale per invitare gli spettatori a riflettere su ciò in cui credono mentre li guardano ora.
Negli ultimi minuti del video si dichiara: "Via col vento ha delineato il modo in cui varie generazioni hanno ritratto la schiavitù e il periodo successivo della ricostruzione. Non si tratta solo di un importante documento relativo alle pratiche razziste del passato, ma anche un'opera durevole di cultura popolare che parla direttamente delle disuguaglianze razziali che sono tuttora presenti nei media e nella società".