La regista e il cast del cortometraggio iraniano in concorso a Venezia, nella sezione Orizzonti dal titolo Ajar (una WeShort Originals), non parteciperanno alla Mostra perché gli é stato impedito di lasciare il paese per via del tema politico trattato nel cortometraggio e perché l'attrice protagonista non indossava l'Hijab.
A rappresentare il corto in anteprima mondiale alla Mostra di Venezia durante la cerimonia del Red Carpet ci sarà Alex Loprieno per WeShort e i co-produttori spagnoli della MonkeyFilmmakers.
Ajar, con protagonisti Masoomeh Iranshahi e Ibrahim Azizi, è un cortometraggio di 12 minuti che promette di lasciare un segno profondo nel pubblico.
Un nuovo modo di rappresentare le donne al cinema
Il corto racconta la storia di una donna e di un uomo coinvolti in una relazione extraconiugale che prende una svolta inaspettata quando la moglie dell'uomo viene arrestata durante le proteste di quella stessa notte. Sebbene la moglie non appaia mai sullo schermo, la sua presenza è profondamente sentita, spingendo la protagonista a riconsiderare la propria vita e ad allontanarsi da un percorso edonistico. Il film affronta temi di colpa, resilienza e il potere trasformativo della solidarietà tra donne.
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Atefeh Jalali, nata nel 1985 in Iran, ha conseguito un Master in Intelligenza Artificiale e ha una formazione in sceneggiatura e regia presso il rinomato Karnameh Institute. Ajar segna il suo debutto alla regia e, attraverso questo film, la regista si propone di sfidare la rappresentazione stereotipata delle donne nel cinema.
"Ajar è più di un film; è una dichiarazione," ha affermato Jalali. "Solleva consapevolezza, ispira cambiamento e promuove l'empatia, mostrando la forza e la resilienza delle donne che si rifiutano di essere definite dalle loro difficoltà ma scelgono invece di crescere oltre di esse". La proiezione ufficiale del film si terrà il 6 settembre prossimo.