"Noi sottoscritti, artisti, registi e operatori culturali, rifiutiamo la complicità con il regime israeliano di apartheid e ci opponiamo all'artwashing del genocidio di Gaza contro i palestinesi all'81° Festival del cinema di Venezia. Due film proiettati al Festival, Of Dogs and Men e Why War, sono stati creati da società di produzione israeliane che sono complici nel mascherare l'oppressione di Israele contro i palestinesi". Così recita l'inizio dell'appello di solidarietà al popolo palestinese firmato da oltre 700 tra artiste, artisti, tecnici e professionisti del cinema.
Tra i firmatari dell'appello che critica aspramente la Mostra del Cinema di Venezia per essere rimasta in silenzio sulle atrocità perpetrate da Israele contro il popolo palestinese ci sono Laura Morante, Antonio De Matteo, Brian Eno, Enrico Parenti, Alessandra Ferrini, Niccolò Senni, Simona Cavallari, Chiara Baschetti, Paola Michelini e Davide Serino.
Nel testo vengono menzionati e ricordati anche i già molti artisti che in Europa si sono mossi con campagne di sensibilizzazione sul tema. Tra questi troviamo Ken Loach, Brian Eno e Roger Waters che hanno anche espresso il loro sostegno all'emergente movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nei confronti di Israele.
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Il resto del manifesto
In particolare l'appello menziona e ricorda il genocidio messo in atto a Gaza: "La più alta corte del mondo, la Corte Internazionale di Giustizia, ha dichiarato che Israele sta plausibilmente perpetrando un genocidio contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza e che il suo regime di apartheid e di occupazione militare è illegale. Il procuratore della Corte penale internazionale ha chiesto alla Corte un mandato d'arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, con l'accusa di 'sterminio' e di aver affamato deliberatamente la popolazione civile e causato la morte di decine di migliaia di persone innocenti".
Il testo continua sottolineando l'indignazione del gruppo di artisti e concludendosi con la richiesta un intervento concreto: "La Mostra del Cinema di Venezia è rimasta in silenzio sulle atrocità di Israele contro il popolo palestinese. Questo silenzio ci indigna profondamente. Come operatori artistici e cinematografici di tutto il mondo, chiediamo misure efficaci ed etiche per chiedere a Israele dell'apartheid di rispondere dei suoi crimini e del sistema di oppressione coloniale contro i palestinesi".