Come da tradizione, anche quest'anno Una poltrona per due tornerà ad allietare la nostra vigilia di Natale televisiva. L'appuntamento è fissato per oggi, 24 dicembre 2023, alle 21:20 in prima serata su Italia 1. E se la commedia contiene gag e riferimento politically uncorrect che oggi potrebbero risultare offensivi per qualcuno, il regista John Landis invita a mettere tutto nella giusta prospettiva.
John Landis si unisce al coro di chi critica ritocchi e censure contro le opere del passato quando non si allineano alla moderna sensibilità.
"È scandaloso", dice in un'intervista a Yahoo in occasione del 40ennale di Una poltrona per due. "Ogni film è un prodotto del suo tempo e va presto come tale. Nascita di una nazione è veramente offensivo e razzista perché dipinge il Klu Klux Klan come eroi. Contiene scene sono scandalose e imperdonabili, ma nessuno dice che D.W. Griffith non merita di essere studiato. Era un genio e ha cambiato tutto, ma quel film è profondamente offensivo. Però non possiamo tagliarlo, è meglio vederlo per comprendere l'epoca in cui è stato girato".
Perché Una poltrona per due è offensivo
In Una poltrona per due il bigotto banchiere dell'alta società Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) inverte il proprio status sociale con l'umile imbroglione di strada Billy Ray Valentine (Eddie Murphy). Il pasticcio fa parte di uno scherzo crudele orchestrato dai fratelli investitori di sangue blu Mortimer (Don Ameche) e Randolph (Ralph Bellamy) Duke, e costringe Winthorpe e Valentine a collaborare con l'astuta prostituta Ophelia (Jaime Lee Curtis) per uscire indenni dall'incredibile esperienza.
Pur contenendo scene discutibili e gag irriverenti, la buddy comedy di Landis del 1983 si è rivelata un enorme successo al botteghino, diventando il quarto incasso dell'anno e dando filo da torcere a concorrenti come Tootsie e Il ritorno dello Jedi. 40 anni dopo è considerato un classico di Natale.
Una poltrona per due: 5 curiosità sul film di Natale
"Il film aveva una storia prima che io fossi coinvolto", ricorda Landis. Scritta dagli sceneggiatori Herschel Weingrod e Timothy Harris, la storia ambientata a Wall Street in origine vedeva protagonisti i comici Richard Pryor e Gene Wilder. "Questo è accaduto prima che Richard si desse fuoco, il che ha messo un freno alla produzione", dice il regista, ricordando il momento in cui Pryor si è accidentalmente dato fuoco per via della dipendenza dalla droga nel giugno 1980.
Tra la sequenze incriminate, vi è una blackface in cui Dan Aykroyd si camuffa da giamaicano durante il terzo atto.
"Penso che Danny probabilmente non vorrebbe rifare quella scena, ma io lo farei", spiega John Landis, suggerendo che la chiave della sequenza sta nel suo contesto. Anche se ha ragione su Aykroyd (la star di Ghostbusters ha detto al Daily Beast all'inizio di quest'anno che non avrebbe ripetuto la scena oggi), Landis sostiene che questa mossa grossolana era molto in linea con un personaggio come Winthorpe, qualcuno che è cresciuto isolato, privilegiato e ignorante, citando esempi reali:
"Brett Kavanaugh, uno dei giudici della Corte Suprema... ricordate le sue foto al college in Blackface? E che ne dite del principe Harry che si traveste da nazista? Guarda caso provengono tutti da una certa classe sociale".