Sylvester Stallone ha toccato con mano per la prima volta la fatica di girare una serie tv. Superati i 75 anni, il divo si è rimesso in gioco in un'esperienza totalmente nuova affidandosi al Re Mida del piccolo schermo Taylor Sheridan. Il risultato é Tulsa King, che debutterà il 25 dicembre su Paramount+ con i primi due episodi, che vede Stallone nei panni di un piccolo mafioso fuori dopo 25 anni di prigione che viene allontanato da New York dalla famiglia e ricollocato a Tulsa, Oklahoma.
"Questo ruolo è più vicino alla mia persona reale di qualsiasi cosa abbia mai fatto, mafia a parte, ovviamente" scherza Stallone con Variety. "È molto divertente, molto intelligente e incredibilmente colta. È un prodotto sarcastico, autoironico e pieno di sentimento. Molti aspetti di Dwight Manfredi mi rispecchiano. L'unica differenza è il nome. Se fossi un gangster, probabilmente non avrei molto successo, perché è così che sarei - divertente e imprevedibile".
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In Tulsa King, Sylvester Stallone coglie l'occasione per mostrare al mondo che non è quello che tutti si aspettano: "Dopo Rocky la gente pensa che io sia un po' menomato. O dopo Rambo, pensano che mi esprima per monosillabi, che sia pericoloso e antisociale. Quello che vedete di Dwight è ciò che sono in realtà."
Mentre gli spettatori possono rimanere sorpresi dalla sua personalità, lo stesso Stallone è rimasto scioccato dal tempo necessario per realizzare lo show:
"È oltremodo difficile. Non posso credere che alcune persone lo abbiano fatto per quattro, cinque o sei stagioni. È brutale, rispetto al cinema. Non dirò mai più 'Questa è una ripresa difficile' di un lungometraggio. Un film è una vacanza rispetto a questo! Davvero!"
ci saranno nuove stagioni di Tulsa King? Per adesso Stallone non è certo:
"Possono girarlo a casa mia a Palm Beach? Sarebbe bello", dice con una risata. "Ne ho parlato con mia moglie. Se lei viene con le mie figlie sul set in visita, forse lo farò. Ma è una decisione importante, lo è davvero".