Sylvester Stallone ha rivelato un importante dettaglio della trama della seconda stagione di Tulsa King, che potrebbe influenzare in modo significativo il suo personaggio, Dwight "Il Generale" Manfredi, alle prese con i suoi continui problemi legali.
Dopo aver scontato 25 anni di carcere per omicidio, il mafioso newyorkese è stato esiliato a Tulsa. Tuttavia, il suo periodo come boss del crimine in Oklahoma potrebbe avere una durata piuttosto breve, dato che la prima stagione si è conclusa con il suo arresto da parte dell'agente dell'ATF Stacy Beale (Andrea Savage).
In un post sulla sua pagina ufficiale di Instagram, Stallone ha offerto ai fan uno sguardo dietro le quinte dei nuovi episodi. "Non dovrei farlo, ma non sono arrivato qui seguendo le regole", ha scritto l'attore, che successivamente ha descritto la location e ha offerto qualche anticipazione sulla trama della seconda stagione.
"Sono in tribunale. Sarà una scena interessante a Tulsa King. Mi piace il processo. È diverso. Dobbiamo viaggiare per circa un'ora e mezza fino a un vecchio tribunale dove devo appellarmi al mio caso. Sono l'avvocato di me stesso, quindi potrebbe andare bene o male. Ad ogni modo, volevo aggiornarvi per farvi sapere che sta andando alla grande. Penso che sia un seguito fantastico della prima stagione. Ci vediamo a Tulsa".
Il finale della prima stagione di Tulsa King è stato caratterizzato da un importante colpo di scena quando l'interesse amoroso di Dwight, l'agente dell'ATF Stacy, lo ha arrestato per corruzione. La donna ha usato come prova una chiavetta che Dwight le aveva dato e che dava accesso a un conto del valore di un milione di dollari.
La seconda stagione affronterà le conseguenze legali del suo arresto, con Stallone che ha appena confermato una grande scena in tribunale in cui il suo personaggio cercherà di evitare la prigione. Il fatto che Dwight intenda agire come avvocato di se stesso è una scelta interessante, dato che i suoi legami con la mafia includono probabilmente l'accesso agli avvocati più prestigiosi sul mercato.