Annunciato il programma del 35° Torino Film Festival. Asia Argento sarà la guest director di questa edizione proponendo una selezione di cinque pellicole per lei particolarmente significative. Ricca e varia la sezione fuori concorso Festa mobile che, come ogni anno, porta al festival gli esemplari più attesi tra la produzione mondiale inedita in Italia. Molti gli italiani, da Francesca Comencini col suo Amori che non sanno stare al mondo alle avventurose frustrazioni dei ricercatori universitari disoccupati di Smetto quando voglio - Ad honorem, terzo capitolo della saga di Sydney Sibilia.
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Il viaggio, tenero e accorato, di due ragazzini napoletani nel cuore del Nevada e tra i segreti della galassia, in Tito e gli alieni, diretto da Paola Randi e interpretato da Valerio Mastandrea, e quello, disperato e coraggioso, di due giovani nigeriani che, scampati a una strage, cercano di raggiungere il Mediterraneo, seguito da Pasquale Scimeca in Balon.
Dai festival internazionali arrivano Closeness, dramma serrato sulla crisi familiare provocata dal rapimento di un ragazzo, diretto da un ventiseienne russo allievo di Sokurov, Kantemir Balagov; Let the Sunshine In, caustico racconto delle divagazioni sentimentali di una parigina, diretto da Claire Denis e interpretato da Juliette Binoche e Gérard Depardieu, tutti in stato di grazia; Dark River, angosciante faccia a faccia tra una sorella e un fratello che si ritrovano dopo anni per decidere la sorte della fattoria di famiglia, diretto da Clio Barnard; Wind River, terzo thriller dedicato al mito della Frontiera da Taylor Sheridan, interpretato da Jeremy Renner; Seven Sisters, tra action e fantascienza distopica, la storia di sette gemelle in un arido mondo futuro, diretto da Tommy Wirkola e interpretato da Noomi Rapace, che sarà presente a Torino.
Da segnalare anche l'atteso L'ora più buia, trascinante ritratto di Winston Curchill, appena nominato primo ministro nel 1940, davanti all'ipotesi della guerra ai nazisti, diretto da Joe Wright e interpretato da uno straordinario Gary Oldman; Kings, sui moti e le tensioni razziali esplosi a Los Angeles nel 1992, vissuti dal punto di vista di una mamma single afroamericana e dei molti ragazzini di cui si prende cura, interpretato da Halle Berry e Daniel Craig, e The Reagan Show, esilarante documentario sulla forza comunicativa di Ronald Reagan, da Hollywood alla Casa Bianca con spudorata abilità.
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Quindici i titoli presenti nel concorso internazionale riservato a opere prime, seconde o terze. I paesi rappresentati sono: Argentina, Belgio, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong,Israele, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Venezuela. Come sempre incentrata sul cinema "giovane", la selezione dei film in concorso si rivolge alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze del cinema indipendente. Tra i titoli spiccano il controverso The Death of Stalin di Armando Iannucci, che uscirà in Italia l'11 gennaio, e l'italiano Lorello e Brunello di Jacopo Quadri, ambientato nella Maremma rurale.
Due italiani, certamente anomali nel panorama della produzione nostrana, in After Hours, sezione dark del festival. Il primo, diretto da Sebastiano Mauri, è, letteralmente, una Favola, tratta dallo spettacolo teatrale omonimo scritto e messo in scena da Filippo Timi per la prima volta nel 2011: la storia dell'amicizia e della complicità che lega due agiate casalinghe americane anni '50, Mrs. Fairytale e Mrs. Emerald, tra commedia surreale e drammatiche inquietudini. Il secondo è un torbido musical gotico, sulla scorta del testo più feroce di Shakespeare: Riccardo va all'inferno di Roberta Torre, rilettura contemporanea di Riccardo III, vendette, omicidi e intrighi in seno a una potente famiglia della periferia romana, tra il Riccardo storpiato e folle di Massimo Ranieri e la torbida ambiguità della Regina Madre Sonia Bergamasco.
A completare il programma troviamo The Disaster Artist, diretto e interpretato da James Franco, nei panni di Tommy Wiseau, una sorta di Ed Wood del terzo millennio, autore nel 2003 di The Room, giudicato talmente brutto da essere diventato un cult.
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