La causa intentata dalla famiglia dell'autore che aveva ispirato Top Gun e in cui si sosteneva che fossero stati violati i diritti d'autore producendo Maverick è stata respinta dal giudice Percy Anderson dopo due anni di lotta legale.
Gli avvocati della Paramount Pictures avevano provato a liberarsi del problema fin dal novembre 2022, non riuscendo tuttavia a bloccare le richieste.
Le accuse contro i produttori
La vedova e il figlio di Ehud Yonay avevano sostenuto che nel gennaio 2020 erano rientrati in possesso dei diritti legati a Top Guns, il reportage pubblicato sul magazine California nel maggio 1983 che era stato usato come fonte di ispirazione per Top Gun, il primo film con star Tom Cruise. Shosh e Yuval Yonay avevano quindi avanzato la causa sostenendo che il sequel Maverick, arrivato nelle sale nel 2022, avesse violato le regole sul copyright.
Il giudice, tuttavia, in 14 pagine, ha dichiarato che le richieste legate al fatto che ci fossero parti della storia, sequenze di eventi, tematiche, atmosfere, dialoghi, personaggi e ambientazione simili all'opera coperta da diritti d'autore non sono valide. Le somiglianze, infatti, non sarebbero presenti o sarebbero legate a elementi non protetti dalle leggi.
Perché il successo di Top Gun: Maverick è (anche) merito di Tony Scott
Yonay, nel 1989, era stato citato nei credits dell'iconico film prodotto da Jerry Bruckheimer. I suoi eredi hanno reagito alla scelta del giudice esprimendo il proprio disappunto e annunciando che faranno appello, proseguendo la loro lotta contro la Paramount.
Top Gun: Maverick ha incassato in tutto il mondo oltre 1,5 miliardi di dollari, diventando un enorme successo ai botteghini dopo gli anni difficili segnati dalla chiusura delle sale a causa della pandemia. Nel cast, oltre a Cruise, ci sono anche Miles Teller e Glenn Powell.