George Miller, a Cannes 2022 con la sua nuova fatica, Three Thousand Years of Longing, vuole che la sua creatura veda la luce sul grande schermo nonostante la recente acquisizione di MGM da parte di Amazon, e si preoccupa che la sua pellicola non debutti in streaming perché per lui sarebbe doloroso.
George Miller è un vero sostenitore del cinema e delle sale cinematografiche tanto da dichiarare a Variety:
"Sarebbe molto doloroso sapere che il tuo film sarà visto per la prima volta in streaming. C'è un impegno che non possono cambiare. La MGM lo distribuirà alla fine di agosto in 2.000 sale. Non c'è stato alcun accordo che la MGM abbia fatto per lo streaming del film. In questo momento, sarà un'uscita in sala. Vederlo al Palais di Cannes con quel suono, quel gruppo di persone e conoscere ogni piccolo dettagli che ci abbiamo messo dentro... è così che lo deve poter vedere il pubblico".
Nonostante la crisi sanitaria abbia messo in difficoltà le sale di tutto il mondo, George, Miller non è preoccupato per il futuro del cinema e spiega: "Penso che le congregazioni di persone che si raccontano storie si siano evolute sin dai primi anni dell'uomo. Il cinema deve solo adattarsi a questo."
Qui la nostra recensione di Three Thousand Years of Longing, firmato dalla sceneggiatrice debuttante Augusta Goran, è tratto dal racconto di AS Byatt The Djinn in the Nightingale's Eye. Al centro della storia troviamo Alithea (interpretata da Tilda Swinton), una studiosa che incontra un djinn (Idris Elba) che le offre tre desideri in cambio della sua libertà.