Sarà The Net, l'ultimo lavoro di Kim Ki-duk presentato alla Mostra del Cinema di Venezia a chiudere la 15/ma edizione del Florence Korea Film Fest giovedì 30 marzo alle 20.30 al cinema La Compagnia di Firenze. La pellicola, un ritorno alle origini cinematografiche del guru del cinema coreano, fotografa la situazione di una Corea divisa, che non trova pace né al di qua né al di là del 39° parallelo. Dopo un guasto accidentale al motore della sua barca, un pescatore nordcoreano va alla deriva e giunge in Corea del Sud, dove viene sottoposto a una serie di indagini brutali. Una volta rimandato a casa, tuttavia, il trattamento da parte delle autorità del suo paese sarà esattamente lo stesso, lasciando all'uomo la sensazione di essere intrappolato tra le ideologie repressive di due nazioni divise. In apertura si terrà la cerimonia di premiazione del festival, con la consegna del premio della giuria e di quello del pubblico.
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Le proiezioni al cinema La Compagnia partiranno alle 15.00 con J.S.A. - Joint Security Area, una delle prime opere di Park Chan-Wookk, ancora sul tema delle due Coree. Il film è ambientato nella zona "cuscinetto" dove ciascuno dei due stati attende la fine dell'altro: solo una striscia di cemento li divide, e qui le guardie trascorrono anni senza mai fare altro se non per premere il grilletto quando la tensione trabocca. La giovane maggiore Sophie E. Jean è chiamata per indagare su uno di questi episodi, che vede implicato un soldato del Sud introdottosi al Nord per uccidere un ufficiale e un soldato nemico. Per scoprire la verità, la donna si troverà quindi costretta a varcare il confine. Alle 17.30 sarà il momento di Worst Woman di Kim Jong-kwan, la storia di una ragazza in cerca della propria affermazione sia individuale che sentimentale, tra un attore di soap opera, un uomo sposato e uno scrittore giapponese.
Venerdì 31 marzo alle 20.30 al Teatro Verdi di Firenze (via Ghibellina 99) il Florence Korea Film Fest conclude ufficialmente la sua 15/ma edizione con uno spettacolo di musica e danze tradizionali, organizzato dal The Insitute of Korean Traditional Culture. La serata si aprirà con una dimostrazione di Cheoyongmu, danza di corte in maschera dichiarata patrimonio dell'Unesco nel 2009, che veniva eseguita durante i banchetti reali e i rituali esoterici per scacciare le malattie e propiziare la sorte. A seguire sarà il momento di Arirang, tipico canto popolare spesso considerato l'inno non ufficiale della Corea, che sarà accompagnato da danze Salpuri, eseguite in veste bianca per allontanare la malasorte, e Jijeon, per dare pace alle anime erranti. Sarà poi il momento dei rituali di corteggiamento con la danza Hanryangmu, che mette in scena i tentativi di un gruppo di giovani aristocratici di sedurre delle dame di compagnia. Conclusione con il Nong-Ak, una rappresentazione che unisce danza, teatro e acrobazie accompagnate da strumenti a percussione, eseguita dalle comunità rurali per chiedere agli dei un raccolto abbondante (ingresso: 5€).
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