Il successo di The Mandalorian e soprattutto di Baby Yoda ha portato alla creazione di una numerosa serie di meme e Gif del piccolo esserino, molte delle quali però sono state fatte eliminare dalla Disney perché avrebbero infranto il copyright.
A rivelarlo è Kathryn VanArendonk, la quale ha sottolineato che le loro Gif di Baby Yoda, create per Volture per essere inserite in articoli su The Mandalorian, sono state sono state rimosse dal database online Giphy con l'accusa di aver infranto la legge sui diritti d'autore. Pertanto ora non solo non sono più visibili, ma non è nemmeno possibile ricercarle all'interno del sito. Le motivazioni che sono alla base di questa mossa così drastica farebbero riferimento al fatto che le Gif possono essere considerate 'trasformative' rispetto al materiale di partenza, cioè modificherebbero l'originale, andando quindi a ledere le leggi sulla protezione della proprietà intellettuale e d'autore.
Secondo Ali Sternburg, un esperto di copyright con la Computer and Communications Industry Association, la giurisprudenza relativa alle Gif e le disposizioni sull'utilizzo di materiale protetto da copyright per scopi trasformativi non è comunque chiara e ha sostenuto che in passato ci sono stati casi precedenti che indicano come questo tipo di utilizzo sia corretto e non violi nessuna legge. "Non minano il mercato dell'opera originale. Nessuno, per esempio, guarderà una Gif di Star Wars al posto del film originale", così ha rimarcato.
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Al momento però questa delicata situazione avrebbe comunque bisogno di un parere di un giudice in tribunale e - come fa notare ancora Kathryn VanArendonk - le aziende farebbero molto prima a cedere alle disposizioni della casa di Topolino che non a contestare la sua decisione andando a dibattimento.
Questa non è la prima volta che la Disney agisce in modo così netto per tutelare i suoi contenuti. Diversi youtubers avevano fatto notare che i loro video in cui si criticava Captain Marvel sono stati bloccati ed eliminati dopo che lo studios aveva evidenziato possibili violazioni di copyright e, sempre per gli stessi motivi, anche il comico Steven Crowder aveva dovuto interrompere i suoi spettacoli live.