Un Cinema Odeon stracolmo di spettatori ha accolto la serata conclusiva della settima edizione del festival Middle East Now, per quella che è stata definita da tanti come una delle migliori edizioni di sempre, per la qualità del programma e per l'incredibile risposta del pubblico, che ha affollato le proiezioni e gli eventi speciali in programma.
The Idol, il nuovo lavoro del regista palestinese due volte candidato all'Oscar Hany Abu-Assad (Palestina, UK, Qatar, Olanda, Emirati Arabi Uniti, 100', 2015), si è aggiudicato il Premio del Pubblico alla settima edizione del Middle East Now, l'unico festival in Italia interamente dedicato alla cultura e al cinema del Medio Oriente, che si è svolto a Firenze dal 5 al 10 aprile. Il film, presentato in anteprima, racconta l'incredibile storia di Mohammad Assaf, il cantante di Gaza vincitore del talent show Arab Idol. Mohammad vive nella Striscia di Gaza con la sorella Farrah, con cui condivide il sogno di riuscire un giorno a cantare all'opera del Cairo. Quando Farrah viene ricoverata per una grave insufficienza renale, Mohammad le promette che realizzerà il loro desiderio. Per l'aspirante cantante ha così inizio un viaggio in Egitto, che lo porterà a partecipare all'edizione 2013 del famoso talent show.
Una "Special Mention" è stata assegnata del festival a Barakah Meets Barakah di Mahmoud Sabbagh (Arabia Saudita, 2016, 88'): "Abbiamo deciso si assegnare una Menzione Speciale a questo film, la prima commedia romantica mai girata in Arabia Saudita -- hanno annunciato i direttori artistici Lisa Chiari e Roberto Ruta, durante la cerimonia di chiusura - per l'altissimo gradimento che ha ricevuto da parte del pubblico (il divario di punteggio che lo ha separato dal film vincitore è stato minimo), per la sua unicità, per la prospettiva originale e coraggiosa nel raccontare l'Arabia Saudita di oggi e le sue nuove generazioni".
Il premio NYU Florence Best Short Film Prize, assegnato dalla giuria degli studenti della New York University Florence al miglior cortometraggio, è andato a Talk Radio Teheran di Mahtab Mansour (Iran, Francia, Italia, 2015, 38'), con la seguente motivazione: "l'opera umanizza il Medio Oriente attraverso uno sguardo sulla vita quotidiana delle donne e disperde gli stereotipi occidentali sul ruolo femminile nella società iraniana. Il film riporta storie di donne forti e indipendenti, e fornisce anche un interessante sguardo sulle strade della metropoli iraniana, sui mercati a cielo aperto e sui quartieri residenziali".
Secondo premio per Blue di Abo Ghabi (Siria, 2015, 12'), "uno spaccato sul campo profughi di Yarmouk, che ci mostra le battaglie e le difficoltà dei suoi abitanti, che nonostante le sofferenze che devono affrontare esprimono le proprie emozioni con la musica e col canto".
Il Premio Best OFF per il miglior cortometraggio d'autore è andato all'egiziano Dry hot summers (Egitto, Germania, 2015,30') di Sherif Elbendary. "Una commedia grottesca e brillante dal divertente umorismo. Un corto sagace e allo stesso tempo irriverente. Grazie ad una sapiente regia e a una fotografia intelligente, il film ci mostra con spirito e leggerezza due storie apparentemente lontane fra loro. Una solitudine che si trasformerà in un legame inaspettato: un'operazione assolutamente riuscita".