Nel 2012 Viola Davis ricevette una candidatura agli Oscar per l'interpretazione della cameriera Aibileen Clark in The Help, film di Tate Taylor tratto dal romanzo L'aiuto di Kathryn Stockett, che in onda questa sera su Rai 1 in prima serata. Da diversi anni, sin dall'uscita nelle sale, l'attrice si è più volte pentita pubblicamente per aver deciso di partecipare al film a causa dell'emarginazione delle domestiche nere e della narrazione affidata ad un "salvatore bianco".
Il dramma storico The Help racconta la storia di una giornalista bianca, interpretata da Emma Stone, e il suo rapporto con due domestiche nere, Aibileen Clark e Minny Jackson, interpretate da Octavia Spencer - vincitrice dell'Oscar alla miglior attrice non protagonista - e Viola Davis, all'apice del Movimento per i Diritti Civili nel 1963.
"Non esiste nessuno che non si intrattenga con The Help. Ma c'è una parte di me che si sente come se avessi tradito me stessa e la mia gente, perché ero in un film che non era pronto (a dire tutta la verità)" ha dichiarato Davis, aggiungendo che The Help "é stato creato nel filtro e nel pozzo nero del razzismo sistemico".
Viola Davis sostiene che un grosso problema nel mondo dell'intrattenimento è che "non ci sono molte narrazioni coinvolte nella nostra umanità" e che Hollywood é più "coinvolta nell'idea di cosa significhi essere neri, ma... si rivolge al pubblico bianco". Secondo l'attrice "il pubblico bianco può sedersi e ricevere una lezione accademica su come siamo. Poi lasciano il cinema e parlano di cosa significhi [ciò che hanno visto]. Non vengono toccati da quello che eravamo".
Viola Davis è stata candidata quattro volte al Premio Oscar, vincendo l'ambita statuetta nel 2017 grazie al suo ruolo nel film Barriere, diretto da Denzel Washington.