Eva Green, protagonista di The Dreamers - I sognatori, ha raccontato di quando i suoi capelli presero fuoco durante le riprese del film di Bernardo Bertolucci che ha segnato il suo esordio come attrice.
Ad oggi Eva Green rappresenta una delle attrici più gettonate del panorama cinematografico internazionale, complice il suo fascino magnetico ed il talento sfoggiato in fortunate opere del piccolo e del grande schermo. La sua carriera, diciassette anni fa, è stata inaugurata da The dreamers - I sognatori, il film diretto da Bernardo Bertolucci che l'ha vista protagonista al fianco di Michael Pitt e Louis Garrel. Proprio parlando del regista italiano scomparso nel 2018, Eva Green ha ricordato un aneddoto relativo alle riprese del film che le ha donato la popolarità internazionale.
"All'epoca abbiamo girato una scena in cucina ed i miei capelli hanno preso fuoco" ha raccontato l'interprete di Penny Dreadful. "Il mio co-protagonista Michael Pitt mi è saltato sui capelli ed ha spento il fuoco, mentre Bernardo ha continuato a girare. Se guardi il film con molta attenzione, puoi vedere i miei capelli in fiamme per un secondo!" ha proseguito Eva Green.
L'attrice ha poi spiegato quanto si sia trovata bene ad esordire sul set proprio con Bernardo Bertolucci, nonostante i suoi genitori fossero un po' preoccupati per questa sua esperienza. "Pensavano che sarei stata danneggiata perché c'erano storie riguardo quello che era successo a Maria Schneider in Ultimo tango a Parigi. Ma ho incontrato Bernardo per alcuni provini e mi è piaciuta l'atmosfera che si viveva".
Come riportato da The Hollywood Reporter, Eva Green ha inoltre dichiarato: "Lui mi ha dato il primo ruolo sul grande schermo, quindi mi sento sempre come se gli dovessi tutto. Probabilmente, proprio perché era il mio primo film, è stata una delle mie migliori esperienze. Andavamo a casa di Bernardo ogni fine settimana e lui ci raccontava storie sui film che ha realizzato, sulla musica e sull'arte negli anni '60. Era così gentile e generoso, una specie di figura paterna". Insomma, agli occhi di Eva Green il regista de L'ultimo imperatore è stato una sorta di secondo padre, una guida, fonte di grande saggezza. "L'ho sempre chiamato il Piccolo Buddha. C'era qualcosa di molto saggio in lui, con i suoi occhi molto birichini, maliziosi ma gentili. Ho imparato così tanto da lui. Era molto aperto all'imprevisto, alla spontaneità" ha quindi concluso l'attrice francese.