Blumhouse e Lionsgate sono al lavoro per realizzare un reboot del film The Blair Witch Project, uno dei primi successi nel campo dei progetti horror di genere found footage.
Nei prossimi mesi si lavorerà infatti al possibile ritorno di alcuni titoli che fanno parte del catalogo della Lionsgate, iniziando proprio con il lungometraggio arrivato nel 1999 nelle sale.
La nuova collaborazione
Jason Blum, CEO di Blumhouse, ha voluto ringraziare Lionsgate per la possibilità di dare il via a una collaborazione. L'esperto produttore ha aggiunto: "Sono un enorme ammiratore di The Blair Witch project - Il mistero della strega di Blair, che ha portato l'idea dell'horror found footage al pubblico mainstream ed è diventato un vero fenomeno culturale. Non penso ci sarebbe stato Paranormal Activity se prima non ci fosse stato Blair Witch, quindi questa sembra un'opportunità davvero speciale e sono entusiasta nel vedere dove porterà".
Adam Fogelson di Lionsgate Motion Picture Group ha invece ricordato la sua collaborazione con Blum con The Purge e The Gift, esperienza che quindi gli ha dato la sicurezza nel dare il via a una partnership che avrà tra gli obiettivi quello di proporre un classico del cinema horror a una nuova generazione.
Il caso The Blair Witch Project: il grande bluff che ha fatto storia
Il primo capitolo della saga horror di The Blair Witch Project aveva incassato oltre 248 milioni di dollari ai box office, gettando le basi per altri due film e a un'esperienza in stile escape room a Las Vegas.
Sul grande schermo si assisteva ai video girati da un gruppo di giovani che si ritrovavano alle prese con eventi sovrannaturali inspiegabili mentre stavano realizzando un documentario. Il film, sostenuto da un'abile campagna promozionale, proponeva il montaggio delle immagini girate dai protagonisti, misteriosamente scomparsi.