The Acolyte: la risposta di Amandla Seinberg al "razzismo intollerabile" e agli haters online è una canzone

L'attrice ha risposto in un modo decisamente originale agli haters online e ai commenti razzisti rivolti alla nuova serie Star Wars

Amandla Stenberg in The Acolyte

Amandla Stenberg non ha tempo per i razzisti, quindi ha voluto usare il suo talento musicale per rispondere a modo suo agli haters online della nuova serie Star Wars, The Acolyte: La seguace.

Nella sua nuova canzone, la star dello show ha riflettuto sulla nuova ondata di attenzione online ricevuta grazie al nuovo ruolo da protagonista, dopo che è stata bombardata di recensioni scritte da bigotti omofobi e/o razzisti. Il brano, "Discourse", è caratterizzato dal ritornello "We so bored, don't f--- wit yo discourse" e affronta l'odio e i pregiudizi che ha ricevuto nel corso della sua carriera.

Stenberg ha postato la canzone insieme a un video musicale autodiretto con la didascalia: "Buon Juneteenth e a coloro che mi stanno inondando di razzismo intollerabile - dato che mi ci sono volute 72 ore sul mio laptop per fare questa canzone e questo video, avete 72 ore per rispondere. e mi aspetto una coreografia!!!".

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Amandla Stenberg in The Acolyte

Una canzone contro gli haters del web

L'inizio della canzone fa riferimento a una "intervista del 2018 con Trevor the king" (ovvero Trevor Noah) diventata virale sui social media il mese scorso. I critici in cattiva fede si sono scagliati contro una clip di sei anni fa che promuoveva il film Il coraggio della verità, in cui Stenberg affermava che "far piangere i bianchi era l'obiettivo" del film, che descrive le conseguenze dell'omicidio di un adolescente nero da parte di un agente di polizia.

Amandla Stenberg sul commento inviato a una giornalista: "Sono stufa che le persone parlino del mio seno"

"Incorporano le battute, rendono l'odio riconoscibile, lo fanno sembrare la stessa propaganda che loro spargono/ Perché confondono il nostro dolore con la violenza e cercano di armare tutto ciò che facciamo", canta la Stenberg, criticando gli utenti conservatori dei social media per aver tentato di incasellare le sue parole come razziste estrapolandole dal contesto.

Nella strofa successiva della canzone, la Stenberg critica gli opinionisti di destra e i razzisti per aver cooptato il termine "woke" come un termine generico per le idee progressiste o diverse che disprezzano. Nella critica, c'è spazio anche per i giornalisti per aver alimentato le fiamme della reazione bigotta contro di lei riportando le critiche razziste nei suoi confronti.