Uno spettatore di Tenet ha espresso il proprio disappunto, con tanto di richiesta di rimborso, a mezzo stampa. Matt Davis, un writing coach originario di Croydon (zona della regione londinese) ma attualmente residente a New York, ha scritto un articolo sul giornale britannico The Independent, spiegando che ha speso 20 dollari per il film di Christopher Nolan, disponibile per noleggio e acquisto tramite Amazon Prime, e ora chiede a Jeff Bezos di rimborsarlo.
Nel suo articolo spiega di averlo trovato risibile soprattutto a livello di scrittura, e per una serie di scelte creative del regista: il protagonista, interpretato da un attore nero, non ha un nome, e uno dei comprimari, di origine indiana, "è talmente bidimensionale da poterla attaccare al frigo"; Michael Caine, apertamente opposto al classismo che caratterizza il Regno Unito, è stato chiamato a interpretare uno snob (e in quella sezione dell'articolo l'autore fa notare che lo stesso Nolan ha frequentato una scuola che costa circa 50.000 dollari l'anno).
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E poi c'è la questione di Elizabeth Debicki, che a detta di Davis è stata scritturata nello stesso esatto ruolo che aveva nella miniserie The Night Manager, quello della moglie del cattivo, vittima di abusi coniugali. "L'unica differenza sono i capelli e il fatto che il marito sia interpretato da un attore migliore, anche se mi sembrava che Kenneth Branagh recitasse col pilota automatico", dice Davis. Il verdetto finale è il seguente: "Il successo di quel film dimostra che abbiamo perso il nostro rispetto culturale per la scrittura di qualità."
Un giudizio molto severo nei confronti di Tenet, lungometraggio ambizioso che non ha messo d'accordo tutti. Particolarmente spinosa, ai tempi dell'uscita cinematografica, oltre alla controversia sulla decisione di distribuirlo alla vecchia maniera (molti spettatori americani hanno contestato il fatto di dover aspettare tre mesi per trovarlo on demand), è stata la componente sonora, con diversi punti in cui si fa fatica a sentire quello che dicono i personaggi. Una scelta che Christopher Nolan difende, pur ammettendo di aver ricevuto critiche al riguardo anche da altri registi.