Sul red carpet della première di The Hateful Eight che si è svolta a New York non ci sono state le annunciate proteste da parte delle associazioni dei poliziotti, ma una gradita sorpresa per Quentin Tarantino.
Dopo l'apertura del tappeto rosso, alcune persone si sono infatti radunate intorno alle strade dello Ziegfeld Theater mostrando dei cartelli in cui si richiedeva di "porre fine alla brutalità della polizia e agli omicidi". Le scritte sono rimaste visibili mentre il filmmaker e il cast sfilavano sul red carpet e rilasciavano interviste.
I protestanti non hanno comunque causato alcun disturbo o fastidio e tra di loro c'erano anche gli organizzatori di RiseUpOctober, l'evento a cui aveva partecipato il regista nel mese di ottobre. Sorella Shirley ha spiegato che erano lì per sostenere una persona che aveva dato loro aiuto: "Siamo con lui e siamo orgogliosi che ci sostenga perché l'omicidio è omicidio, non importa chi lo compia. Sfortunatamente ci sono troppi poliziotti e e agenti, in tutti gli Stati Uniti, che stanno uccidendo e compiendo omicidi e non vengono puniti per le loro azioni. Stiamo dicendo che è abbastanza e che non smetteremo di farci sentire".
Quentin si è fermato a salutare e ha firmato uno dei cartelloni mostrati sul red carpet.
I produttori del film hanno inoltre confermato di non essere preoccupati per eventuali conseguenze causate dalle dichiarazioni di Tarantino, sottolineando che esiste il diritto di esprimere liberamente la propria opinione e di sostenere le cause in cui si crede, aspetto che va apprezzato e rispettato. Le accese proteste emerse dopo ottobre, inoltre, sarebbero state utili a dare vita a una conversazione produttiva. Shannon McIntosh ha spiegato: "Ci vuole qualcuno come Quentin per far vedere che abbiamo bisogno di dialogo. Penso che le persone dovrebbero farsi avanti ed è grandios che abbia fatto una dichiarazione di questo tipo in un momento che è veramente critico per lui ".