Il film horror Summer of 84 contiene alcuni errori dovuti elementi anacronistici, come da consuetudine per molte pellicole ambientate nel passato. La maggior parte riguarda fattori estetici come le automobili o altri materiali, palesemente presenti in versioni che risalgono come minimo ai primi anni Novanta e non al 1984, ma c'è anche, in originale, la questione linguistica, con espressioni gergali come convo (abbreviazione di conversation) che non erano in voga all'epoca.
Un altro anacronismo riguarda la menzione del timore generale legato all'AIDS, una paura che in realtà non era presente su larga scala nel 1984, ma che iniziò un anno dopo. Probabile che si tratti di una svista - dato che l'epidemia era ai tempi già nota nella comunità scientifica ma ancora oggetto di studi e non definita in modo preciso - o anche di un errore voluto, per dare al film un sapore più da anni Ottanta in generale nonostante il titolo faccia riferimento all'estate del 1984 nello specifico.
Summer of 84 è uscito nel 2018 e ha fatto il giro dei festival in tutto il mondo, debuttando al Sundance e poi partecipando a importanti appuntamenti di genere come il FrightFest in Inghilterra e Sitges in Spagna (in Italia la prima proiezione è stata al TOHorror, kermesse a tema che si svolge a Torino). È stato candidato al Saturn Award, uno dei maggiori riconoscimenti americani per i film fantasy, horror e di fantascienza, nella categoria della migliore produzione indipendente, trattandosi di un progetto canadese completato senza la partecipazione di major statunitensi.
Come il precedente lungometraggio dei tre registi, Turbo Kid, si tratta di un omaggio ai film con cui i cineasti sono cresciuti. Il trio è attualmente al lavoro su un sequel della pellicola cult uscita nel 2015 e a sua volta basata su un cortometraggio che era stato proposto per il progetto antologico The ABCs of Death.