Suburra 2: Luciano Casamonica sul set della serie, online scoppia la polemica

Il nipote del boss Vittorio Casamonica, Luciano, sta lavorando sul set della seconda stagione della serie Suburra e la notizia ha suscitato online molte critiche e polemiche.

Sul set della seconda stagione di Suburra sembra sia al lavoro anche Luciano Casamonica, membro dell'omonimo clan, presenza che sta causando non poche polemiche online. L'uomo è infatti il nipote del boss Vittorio che, in occasione della sua morte avvenuta 3 anni fa, è stato salutato con un funerale davvero "memorabile" in cui sono state persino suonate le musiche del film Il Padrino.
Casamonica, come dimostrano anche le foto condivise su Facebook, si occuperebbe di selezionare i figuranti sinti impiegati come comparse nelle nuove puntate dello show che racconta la malavita romana e sarebbe ispirato proprio alla storia della famiglia di Luciano.

Suburra è però finanziato in parte con i soldi della tv di Stato - essendo una coproduzione tra Netflix, Cattleya e Rai Fiction - e questo elemento ha reso controversa la partecipazione di Casamonica che, in passato, ha difeso il proprio clan e negato l'operato dello Stato, dichiarazioni ora usate online per criticare aspramente la scelta di assumere il sessantunenne per contribuire alla realizzazione delle puntate inedite.

Nella seconda stagione ritorneranno in scena Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) e Lele (Eduardo Valdarnini), Sara Monaschi (Claudia Gerini), ambiziosa consulente finanziaria legata alla Chiesa, il politico Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) e lo spietato boss Samurai (Francesco Acquaroli).

Suburra: una foto della serie Netflix
Suburra: una foto della serie Netflix

Quali nuove alleanze stringeranno e quali nuove strategie metteranno in atto per conquistare il controllo del litorale romano?

La seconda stagione è scritta da Barbara Petronio - che cura anche la supervisione editoriale - Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli, e diretta da Andrea Molaioli (Suburra La Serie, La ragazze del lago, Il gioiellino) e da Piero Messina (L'attesa).