In un articolo su Stronger - Io sono più forte, pubblicato sul New York Times, Jeff Bauman, sopravvissuto all'attentato della maratona di Boston avvenuto il 15 aprile 2013, in cui Bauman perse entrambe le gambe, ha parlato delle difficoltà degli anni successivi all'incidente, tra dipendenza dall'alcol e sindrome dell'impostore.
Bauman ha dichiarato durante l'intervista: "Non credo che mi abituerò mai a vedere la mia faccia accanto a quella di Jake Gyllenhaal. Sembra ancora piuttosto surreale e strano. Molti degli articoli iniziano con qualcosa come 'la star del cinema parla di interpretare un vero eroe sullo schermo'. Ho sempre lottato con quella parola. Sono solo un ragazzo che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non sono un eroe, ho fatto quello che farebbe chiunque."
"Per molto tempo mi sono concentrato su tutto ciò che avevo perso: le mie gambe, il mio anonimato, persino la mia libertà in un certo senso. Non potevo giocare a basket con i miei fratelli, non potevo nemmeno alzarmi nel cuore della notte per andare in bagno." Ha continuato il sopravvissuto.
"Non sapevo cosa fare, quindi ho fatto l'unica cosa che sapevo di poter ancora fare: bere. Per anni, dopo l'attentato, ho bevuto fino a morire. Ho preso peso e questo ha reso più difficile camminare. Ho interrotto la terapia fisica perché ero troppo sbronzo per muovermi. Dormivo di giorno e bevevo tutta la notte." Ha confessato Bauman.
Il sopravvissuto ha concluso l'intervista dicendo: "Sono esausto. L'impatto del film è stato molto pesante, ma se stanotte posso abbassare la testa e sapere che un ragazzino, che sta affrontando una battaglia tutta sua, può guardare Stronger - Io sono più forte e sentirsi meglio ... allora ne è valsa la pena."