Stranger Things: Caleb McLaughlin parla del razzismo dimostrato nei suoi confronti

Dietro al grande successo di Stranger things sembra nascondersi una realtà scomoda e tossica, direttamente connessa al colore della pelle di Caleb McLaughlin.

Il grande successo di Stranger Things, a livello mondiale, ha proiettato il suo cast in orbita, adesso uno di questi enfant prodige, Caleb McLaughlin, si è aperto in merito alla sua personale esperienza con la fama e il razzismo.

Crescere con un seguito del genere, ovviamente, oltre a comportare tutta una serie di responsabilità, apre la strada anche a dinamiche legate anche alla vita privata dei piccoli attori. Caleb McLaughlin aveva soltanto 14 anni quando ha debuttato con Stranger Things. Nel corso delle stagioni il suo personaggio ha intrapreso un viaggio che lo ha portato a crescere e maturare sotto molti aspetti, sia per quanto concerne il rapporto con i suoi amici, sia verso le relazioni amorose, restando quindi centrale anche negli sviluppi odierni.

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Stranger Things 3: Caleb McLaughlin allo Stranger Summer Party

Curiosamente, però, il piccolo attore ha notato che negli anni i fan della serie hanno dimostrato meno interesse nei suoi confronti, rispetto agli altri attori. Una riprova di tutto ciò la si può rintracciare nel numero di follower che ha raccolto sui social, minore a quello dei suoi colleghi, con un minor interesse anche dal vivo alle varie Convention di Stranger Things.

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Nel corso di una recente apparizione al Heroes Comic Con in Belgio, Caleb si è aperto sul trattamento ricevuto nel tempo rispetto a Noah, Finn, Gaten e Millie e sul modo in cui lo ha condizionato quando era minorenne, rivangando una frase dei genitori che andavano a giustificare il tutto dicendo che era il meno favorito perché era il "bambino nero", per poi continuare: "Al mio primo Comic-Con alcune persone non erano nella mia fila perché ero nero. Alcune persone mi hanno detto: 'Oh, non volevo essere in fila perché eri cattivo con Eleven,' anche ora alcune persone non mi seguono o non mi supportano perché sono nero. A volte all'estero sentirai il razzismo, sentirai il bigottismo, e a volte è difficile parlarne e per le persone capirlo. Quando ero più giovane, mi ha sicuramente influenzato molto perché sei tipo: 'Perché sono il meno favorito? Il minor numero di follower? Sono nello stesso show di tutti quelli della prima stagione".

Certamente l'attore di Stranger Things non si è mai piegato a questo genere di dinamiche tossiche, rispondendo che farà di tutto per utilizzare la sua voce contro l'odio razziale. Un video di questo suo intervento è stato pubblicato online e condiviso immediatamente dai suoi colleghi della serie.