Steven Spielberg è stato premiato con l'Orso d'Oro alla carriera del Festival di Berlino dal frontman degli U2 Bono, che ha fatto un'apparizione a sorpresa nel corso dell'emozionante cerimonia speciale svoltasi la scorsa sera.
Il regista, il cui film vincitore dell'Oscar nel 1994, Schindler's List, è una delle più importanti esplorazioni cinematografiche dell'Olocausto, ha sottolineato il significato del fatto che un regista ebreo come lui riceva un tale premio nella capitale tedesca, Berlino.
"Questo premio ha un significato particolare per me perché sono un regista ebreo. Mi piace credere che questo sia un piccolo momento che fa parte di un discorso molto più grande, in corso, volto a sanare quei luoghi mortificati dalla storia, quello che gli ebrei chiamavano Tikkun Olam, la riparazione e il restauro del mondo", ha dichiarato Spielberg.
"Il popolo tedesco si è dimostrato disposto a guardare in faccia la storia del proprio Paese, a confrontarsi con le sue lezioni in materia di antisemitismo, bigottismo e xenofobia, foriere dell'Olocausto", ha proseguito. "Altri Paesi, compreso il mio, possono imparare molto dalla coraggiosa determinazione del popolo tedesco ad agire per impedire ai fascisti di prendere il potere".
Nel suo toccante discorso di tributo, Bono ha citato molti dei titoli più celebri di Spielberg, sottolineando come Sugarland Express del 1974 sia un film che occupa un posto speciale nella sua memoria cinematografica.
Berlino 2023: a Steven Spielberg l'Orso d'Oro alla carriera
"Stasera consegnate l'Orso d'Oro a Steven Spielberg per le giuste ragioni. Ma il premio alla carriera non è solo per il suo lavoro. È per la sua vita, la sua famiglia. È un grande onore dare il benvenuto sul palco a quella visione che è Steven Spielberg". La rockstar si trovava a Berlino per la premiere del documentario Kiss the Future, sull'assedio di Sarajevo.