Nel suo memoir intitolato On Writing: Autobiografia di un mestiere, Stephen King ha confessato che tra i suoi romanzi ce n'è uno di cui non si ricorda assolutamente niente, si tratta di Cujo e, a proposito di questo periodo della sua vita, il Re del Brivido ha dichiarato: "Mi stavo uccidendo".
Nel libro di memorie l'autore descrive in dettaglio il suo processo di scrittura e come è diventato l'autore di spicco che è oggi ma parla anche anche dei lunghi anni in cui, nonostante il suo successo, ha dovuto combattere contro i suoi demoni cercando di sconfiggere la sua dipendenza da droghe e alcol.
Su sua stessa ammissione, scrivendo molti dei suoi romanzi negli anni '80, si è spesso ritrovato a scrivere con "dei batuffoli di cotone infilati su per il naso" a causa della sua dipendenza da cocaina che gli causava continui sanguinamenti nasali.
"C'è un romanzo, Cujo, che ricordo a malapena di aver scritto", ha detto King. "Non lo dico con orgoglio o vergogna, ma solo con un vago senso di dolore e perdita. Mi piace quel libro. E vorrei ricordarmi il processo di scrittura, vorrei essermelo goduto di più, specialmente alcune parti."
Tabitha King, la moglie dell'autore, ha minacciato di lasciarlo verso la fine degli anni ottanta e Stephen King ha detto di essersi ripulito grazie a quell'episodio: "Tabitha ha detto che avevo una scelta: potevo andare in riabilitazione, oppure potevo andarmene di casa. Ha detto che lei e i bambini mi amavano, e proprio per questo motivo nessuno di loro voleva assistere al mio lento suicidio". Fortunatamente, secondo il The Guardian, King è ormai sobrio da decenni, più precisamente da quando Tabitha gli impose il suo ultimatum negli anni '80.