Star Wars: da The Mandalorian alla serie su Obi-Wan Kenobi, la regista svela i suoi piani

La regista del terzo episodio di The Mandalorian spiega che girare la serie è stato come un allenamento preparatorio per poi fare Obi-Wan, altra serie legata a Star Wars.

Il terzo episodio di The Mandalorian ha messo in luce il talento di Deborah Chow che a breve vedremo all'opera nella serie spin-off di Star Wars dedicata a Obi-Wan Kenobi con Ewan McGregror. In una intervista per il New York Times ha sottolineato come lavorare ad una serie di così grande portata le è stato utile per quello che dovrà fare con le avventure del carismatico cavaliere Jedi.

"Uno dei maggiori benefici che ho avuto è stato non solo l'aver trascorso un anno intero nell'universo di Star Wars ma avere anche dei grandi mentori che mi hanno guidato (Jon Favreau e Dave Filoni ndr.). Assorbire tutto questo è stato il miglior allenamento possibile per il prossimo progetto". Così spiega Deborah Chow in merito al suo lavoro per The Mandalorian, rimarcando come "Provare e comprendere tutto ciò è stato fondamentale, anche a livello istintivo, per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. E c'è tanta preparazione dietro: ogni oggetto di scena, ogni costume è importante. Ogni dettaglio è davvero fondamentale".

The Mandalorian
The Mandalorian: il logo della serie

Per Obi-Wan, Chow collaborerà con lo sceneggiatore Hossein Amini che qualche mese fa aveva anticipato alcune informazioni su Discussing Film: "La situazione è molto complessa sia per lui che per la Galassia. Per questo è stato un bene farne una serie tv e non un film, serve tempo per esplorare questo contesto, onestamente ci sono tantissime storie che possiamo raccontare all'interno di quel lasso di tempo, parliamo di diversi anni. Succedono moltissime cose tra Episodio III ed Episodio IV, e non sono state ancora esplorate. Avere la possibilità di esplorare il percordo di un personaggio e le evoluzioni politiche in giro per l'Impero, e ciò che sta succedendo, è qualcosa di entusiasmante: è il periodo storico giusto, e non bastano le due ore di un film".