Billie Lourd, figlia di Carrie Fisher, ha celebrato lo Star Wars Day omaggiando sua madre e condividendo alcune foto di suo figlio mentre guarda una scena della saga stellare che vede protagonista la nonna scomparsa.
Nelle scorse ore, migliaia di fan sparsi per il mondo hanno celebrato lo Star Wars Day ed anche Billie Lourd, figlia di Carrie Fisher, non ha potuto far altro che omaggiare la saga e sua madre, scomparsa nel 2016 a soli 60 anni, condividendo delle foto che ritraggono suo figlio Kingston, di appena 6 mesi.
Nelle immagini in questione vediamo Kingston mentre indossa un berretto lavorato a maglia che replica l'iconica capigliatura della Principessa Leia. Inoltre, il bambino ha lo sguardo incollato al laptop che mostra il sorriso di Carrie Fisher in una scena di Star Wars: Una nuova speranza. Nella seconda foto del post il bambino indossa invece una maglietta floreale con un'immagine di Leia. "Questo è TUTTO", ha scritto in un commento Emma Roberts, co-protagonista di Lourd in Scream Queens. Un altro utente ha invece scritto: "Lunga vita alla principessa e a tutta la sua famiglia!". L'interprete di Chewbacca, Joonas Suotamo, e l'attrice di American Horror Story Leslie Grossman si sono invece limitati a lasciare un cuore sotto il post.
Ricordiamo che Carrie Fisher è venuta a mancare a seguito di un attacco di cuore, accusato mentre viaggiava in aereo. L'ufficio del coroner della contea di Los Angeles ha confermato che Fisher è risultata positiva a cocaina, metadone, etanolo e oppiacei, anche se non è stato possibile determinare quanto questi abbiano contribuito alla sua morte. "L'apnea notturna e altri fattori sottodeterminati" sono stati elencati come causa ufficiale della morte.
In precedenza, Billie Lourd ha dichiarato a US Weekly: "Mia madre ha combattuto la tossicodipendenza e la malattia mentale per tutta la vita. Alla fine è morta per questo. Mia madre avrebbe voluto che la sua morte incoraggiasse le persone nell'affrontare le loro lotte. Cercate aiuto, combattete per i finanziamenti governativi per i programmi di salute mentale. La vergogna e gli stigmi sociali sono nemici del progresso verso soluzioni e cure".