L'approccio di Nicolas Winding Refn nei confronti di Solo Dio perdona è cambiato quando sua figlia ha visto un fantasma nella sua stanza in Tailandia. Il regista ha dichiarato che in Occidente lo avrebbero rinchiuso se avesse detto che c'era un fantasma nella sua stanza, mentre in Oriente hanno chiamato uno sciamano per far sparire lo spirito. Refn ha in seguito spiegato che quell'esperienza gli ha fatto comprendere l'importanza della spiritualità in Asia e che di conseguenza ha scelto di girare un film che fosse ispirato da questo tipo di misticismo.
Durante un Q&A il regista danese ha risposto all'ennesima domanda a proposito di questo celebre episodio dichiarando: "Quando è nata nostra figlia abbiamo capito immediatamente che la bambina aveva un dono, quello di vedere i fantasmi, un genitore lo percepisce immediatamente. E questa cosa ha cambiato radicalmente il modo in cui io e mia moglie percepiamo le cose del mondo, oltre ad aver cambiato anche parte della sceneggiatura del film." Refn non è l'unico ad aver avuto un'esperienza soprannaturale, le star di Hollywood che hanno avuto a che fare con i fantasmi, da Johnny Depp a Salma Hayek sono davvero numerose e le esperienze a volte si rivelano tranquille, altre decisamente meno.
"Ci siamo trasferiti in un appartamento a Bangkok prima dell'inizio delle riprese di Solo Dio perdona, mia figlia aveva due anni e in questa nostra nuova casa era solita svegliarsi cinque sei volte a notte. Si svegliava all'improvviso e gridava 'No!' indicando un angolo della stanza. Ogni genitore lo sa: se non puoi dormire e non puoi fare sesso diventi matto. Quindi la situazione proprio non stava funzionando." Ha raccontato Refn.
"Una sera ho chiamato il manager della produzione e gli ho detto: 'Park, c'è un fantasma nella nostra e casa e dobbiamo assolutamente risolvere questo problema.' Lei mi ha risposto: 'Arrivo subito.' Ha chiamato uno sciamano ma non ha funzionato e quindi siamo stati costretti a spostarci in un altro appartamento. Dopo quest'esperienza ho dovuto buttare più di venti pagine della sceneggiatura per integrare queste esperienze, in un modo o nell'altro, all'interno del film."