Sicilian Ghost Story è un film del 2017, scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, liberamente ispirato alla storia vera di Giuseppe Di Matteo, un bambino di appena quindici anni ucciso e disciolto nell'acido dalla mafia. La sceneggiatura della pellicola è tratta dal racconto Un cavaliere bianco, scritto da Marco Mancassola e contenuto nella raccolta Non saremo confusi per sempre.
Il film è basato sulle vicende legate alla sparizione e all'omicidio di Giuseppe Di Matteo, assassinio commesso a San Giuseppe Jato, l'11 gennaio 1996, da esponenti mafiosi nel tentativo di impedire che il padre, Santino Di Matteo, ex-mafioso, collaborasse con gli investigatori.
La madre di Giuseppe denunciò la scomparsa del figlio il 14 dicembre 1993 e quella stessa sera fu recapitato un nuovo messaggio a casa del nonno con scritto "Il bambino ce l'abbiamo noi, non andare ai carabinieri se tieni alla pelle di tuo nipote. Devi andare da tuo figlio e farci sapere che, se vuole salvare il bambino, deve ritirare le accuse fatte a quei personaggi, deve finire di fare tragedie."
Giuseppe fu spostato in varie prigioni nel palermitano per tutto il 1994 e nell'estate 1995 fu infine rinchiuso in un vano sotto il pavimento di un casolare costruito nelle campagne di San Giuseppe Jato dove rimase per 180 giorni fino alla sua uccisione.
Quando Giovanni Brusca venne condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ignazio Salvo ordinò a Enzo Brusca, Vincenzo Chiodo e Giuseppe Monticciolo di uccidere il ragazzo che fu strangolato e poi disciolto nell'acido l'11 gennaio 1996, dopo 25 mesi di prigionia.
Il New York Times ha definito Sicilian Ghost Story una "Eccelsa commistione di naturale e soprannaturale, fantasy e attualità. La pellicola riflette gli orrori di un rapimento di Mafia attraverso un prisma, quello del primo amore. Questo film meravigliosamente realizzato crea un delicato e misterioso incantesimo, al tempo stesso mistico e raccapricciante."