Il titolo del film Shutter Island contiene un anagramma nascosto che allude alla natura ambigua della storia. Anzi, ne contiene due: può essere infatti trasformato in "truths and lies", verità e bugie, ma anche "truths/denials", verità e dinieghi.
Sicuramente non una coincidenza, dato ciò che accade nel film - di cui abbiamo parlato nella nostra spiegazione del finale di Shutter Island - e nel romanzo di Dennis Lehane che lo ha ispirato - attenzione, seguono spoiler - il poliziotto Edward Daniels è alla ricerca di una donna scomparsa, Rachel Solando, e vuole anche rintracciare un tale Andrew Laeddis, reo di aver ucciso la moglie di Daniels, Dolores Chanal. Alla fine scopriamo che Daniels è un'identità fittizia creata da Laeddis (i due nomi sono anagrammi) per liberarsi dei sensi di colpa dopo aver ucciso Dolores (diventata Rachel nella fantasia di Andrew), la quale aveva annegato i figli della coppia. L'intera indagine è stata un esperimento psicologico per aiutare Laeddis a uscire dal proprio mondo immaginario, ma in caso di ricadute sarà necessaria una lobotomia (cosa che accade alla fine, ma viene lasciato intendere - più esplicitamente nel libro - che Laeddis abbia simulato la ricaduta per non dover ricordare ciò che ha fatto).
Un curioso dettaglio che mostra quanta precisione ci sia stata nella creazione di Shutter Island, inteso sia come romanzo di Dennis Lehane che come adattamento cinematografico diretto da Martin Scorsese.
Un film uscito poco più di dieci anni fa (la prima fu alla Berlinale 2010), e che segnò la quarta collaborazione consecutiva fra il regista e Leonardo DiCaprio. I due si ritroveranno a breve sul set di Killers of the Flower Moon, un crime movie che doveva inizialmente essere prodotto dalla Paramount, che ha poi preferito rinunciare per motivi di budget. È subentrata la Apple, facendo di questo il secondo film di Scorsese in mano a una società specializzata nello streaming (anche se è previsto il passaggio in sala), dopo The Irishman che dalla Paramount passò a Netflix.