Shining: ecco la vera identità dell'amico immaginario di Danny

Per coloro che hanno letto il romanzo Shining di Stephen King non sarà una sorpresa, ma per coloro che hanno visto solo il film la vera identità di Tony è qualcosa di inedito.

Per coloro che hanno visto soltanto lo Shining di Stanley Kubrick la vera identità dell'amico immaginario di Danny è quella di Danny stesso, che usa un meccanismo di autodifesa mentale per affrontare gli orrori dell'Overlook Hotel, ma leggendo il romanzo originale di Stephen King le cose sono molto diverse e molto più complicate.

Shining
Shining

Per i lettori fedeli di King, il Tony che nel film viene definito soltanto "un bambino che vive nella mia bocca" è molto più di un amico immaginario. Nella versione portata al cinema da Kubrick, Tony mostra infatti a Danny immagini di eventi passati e futuri, ma dopo il momento di catalessi affrontato dal piccolo protagonista dopo l'incontro con la donna della stanza 237 viene rivelato che la figura era effettivamente un prodotto dell'immaginazione, uno strumento della mente per dare ordine al caos.

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Stephen King è invece stato decisamente più fantasioso. Verso la fine del libro scopriamo infatti che la voce di Tony è quella del Danny adulto, che dal futuro guida il suo se stesso infantile attraverso i pericoli dell'Overlook! Tony sta per Anthony, il secondo nome di Danny, e il suo coinvolgimento nella storia conferma la straordinaria potenza psichica del protagonista.

Come già nel film di Kubrick, anche nel sequel cinematografico Doctor Sleep non si fa riferimento alla vera identità dell'amico immaginario di Danny. Questa rivelazione sarà ripresa nella mini-serie di Shining del 1997, che era scritta e prodotta da Stephen King stesso. In quella versione, Danny vede Tony come una persona in carne e ossa, che ritroviamo nel finale dove possiamo riconoscerlo nel Danny ormai adulto che sta per diplomarsi.

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