Parlando del successo e della particolare accoglienza che She-Hulk: Attorney at Law ha ricevuto con la sua prima stagione, la regista Kat Coiro ha riflettuto sulle possibilità creative che un personaggio del genere ha concesso al team in fase di scrittura e creazione, rivelando le idee che hanno delineato il loro cammino toccando anche il tema delle scene di sesso presenti nello show.
Nel corso di una recente intervista con Polygon, Kat Coiro ha detto: "La cosa che ho sempre amato dello show sono stati i momenti più piccoli e intimi, come il poter vedere una supereroina tornare a casa e togliersi le scarpe dopo una lunga giornata di lavoro".
Oltre alla trama e agli scontri, uno degli obiettivi era quello di riflettere sulla protagonista, cercando di approfondirne anche alcune dinamiche personali: "Ci siamo sempre sentiti come se ci fosse paura intorno al sesso e intorno all'idea di positività sessuale. Quindi era nostro compito favorire la riflessione. Volevamo dire al pubblico, guarda, è una donna sulla trentina che naviga nella vita moderna; il sesso fa parte di quella storia e cominci a chiederti fino a che punto potremmo spingerci. So che si tratta di qualcosa di molto importante per lei, questa idea di positività sessuale e una sorta di rottura delle regole quando si tratta di donne e del modo in cui vengono percepite. Molte delle conversazioni sulla sessualizzazione nello show provenivano dalla stessa Tatiana Maslany"._.
Successivamente la regista di She-Hulk: Attorney at Law ha rivelato che la scena che ha preferito girare è stata quella del finale dell'ottavo episodio: "Ho adorato girare la piccola scena alla fine dell'episodio 8 in cui possiamo fare una panoramica dei loro abiti da supereroe. È un omaggio a tutte le commedie romantiche dei primi anni 2000 in cui fai una panoramica sui vestiti, ma questa volta erano manganelli ed elmetti".
Continuando a parlare del successo della serie, la regista ha rivelato che per la prima volta nella sua carriera si è trovata a fare i conti con un pubblico di più piccoli interessato, di volta in volta, a sapere cosa sarebbe successo, modellando quindi la percezione stessa dell'opera su cui stava lavorando: "Volevamo renderlo realistico e su una donna che naviga nel sesso, ma anche renderlo qualcosa di cui tutti possono godere, compresi i bambini, perché c'è tocco dello spettacolo che è davvero divertente per i giovani".