Durante un'intervista pubblicata nel gennaio 2009 su Repubblica, Gabriele Muccino ha dichiarato a proposito delle critiche e delle stroncature relative a Sette anime: "La critica Usa lo ha letteralmente massacrato. Con attacchi talmente viscerali e violenti che, per la prima volta nella mia carriera, leggendo quelle recensioni non ho imparato nulla."
Il regista italiano ha continuato dicendo: "A dire la verità non ho capito proprio di che parlavano. Ma gli attacchi più feroci erano per Will: lo hanno paragonato a Tom Cruise, hanno messo in mezzo Scientology, a cui anche Smith è considerato vicino."
"In America, come qui, verso chi ha successo si scatena il gioco al massacro. Hanno perfino definito Sette anime manipolatorio: ma tutte le pellicole di successo, da Titanic al Sesto senso, sono in qualche modo manipolatorie... In realtà, si tratta semplicemente di una vicenda simbolica, sul potere salvifico dell'amore". Ha concluso Muccino.
Lo stesso Smith ha liquidato le critiche e le stroncature dei critici, nei confronti di Sette anime e della sua performance, in poche parole: "E' difficile capire perché questo gruppuscolo di persone abbia reagito così. A me interessa l'intero pubblico, che ha risposto bene a un film non facile, con una sensibilità non standard rispetto a quella americana media".