Netflix ha rilasciato il trailer di Schumacher, il documentario sulla vita e le gesta sportive di Michael Schumacher, pilota di Formula 1 che con la Ferrari ha vinto cinque titoli mondiali consecutivi, divenendo una vera e propria leggenda di questo sport.
Ci sono figure sportive destinate a rimanere nel cuore di intere generazioni. Persone che, ancora prima di essere personaggi, hanno segnato un'intera epoca, divenendo una leggenda senza tempo. Questo è il caso, ad esempio, di Michael Schumacher, il pilota di Formula 1 che ha portato la Ferrari sulla cima del mondo tra il 2000 ed il 2004. Considerato uno dei migliori piloti di tutti i tempi, insieme a Lewis Hamilton è anche il più vincente, con ben 7 titoli mondiali vinti in carriera: i primi due con la Benetton, nel 1994 e nel 1995, ed altri cinque vinti consecutivamente con la Ferrari nel 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004. Insomma, numeri che fanno emozionare tutti coloro che hanno avuto la possibilità di seguire in diretta le imprese di Schumacher e che ricordano con profondo affetto le sue gesta sportive, capaci di far sognare l'Italia intera. Loro, ma anche le nuove generazioni che tale fortuna non l'hanno avuta, potranno conoscere e riscoprire la storia di Michael Schumacher attraverso il nuovo documentario Netflix a lui dedicato.
Immagini di repertorio, testimonianze di addetti ai lavori e parenti si alterneranno nel corso dell'opera che sarà disponibile nel catalogo streaming a partire dal 15 dicembre. "30 anni fa, oggi, Michael Schumacher partecipava al suo primo Gran Premio di Formula 1, iniziando così una carriera destinata a diventare leggenda", si legge nel post condiviso questa mattina da Netflix. Un documentario che farà emozionare e commuovere, soprattutto considerato l'ingiusto e tragico destino con cui ha dovuto fare i conti Michael Schumacher. Il 29 dicembre 2013, infatti, è rimasto gravemente ferito in un incidente su una pista da sci a Méribel, a seguito del quale ha trascorso diversi mesi in coma farmacologico. Il 9 settembre 2014, l'ex pilota è stato dimesso dall'ospedale per proseguire la riabilitazione a casa, a Gland. Da allora, la famiglia ha mantenuto il totale riserbo sulle sue condizioni di salute.