Sanremo 2021, il ministro Franceschini dice no al pubblico: Amadeus pronto alle dimissioni?

Il ministro Dario Franceschini gela la macchina di Sanremo 2021 con un tweet in cui dice no al pubblico in sala, ma Amadeus non ci sta e mette sul piatto le proprie dimissioni da direttore artistico.

L'ultimo tweet del ministro Dario Franceschini gela tutte le future mosse della RAI per Sanremo 2021: il ministro dei Beni culturali e del Turismo dice no al pubblico in sala, che siano spettatori paganti o fguranti, ma scatena la reazione di Amadeus.

"Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro Roberto Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile" si legge nel post incriminato.
Parole che getterebbero all'aria settimane di lavoro da parte di Amadeus, che starebbe addirittura minacciando le proprie dimissioni da direttore artistico del Festival di Sanremo 2021.
Il conduttore infatti non ha mai nascosto di considerare la presenza del pubblico - anche di figuranti, come in un normale show televisivo - un elemento imprescindibile della manifestazione e avrebbe chiesto alla RAI e a tutti i colleghi al suo fianco in questa avventura di mantenere una posizione ferma rispetto ad alcuni punti chiave di questa travagliata edizione.

Ma il ministro Franceschini ha ragione? Non del tutto stando alle norme dettate dall'ultimo Dpcm in fatto di trasmissione televisive, cosa che di fatto Sanremo è.
Si legge infatti che: "alle trasmissioni televisive non si applica il divieto previsto per gli spettacoli, perché la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto un elemento "coreografico" o comunque strettamente funzionale alla trasmissione".
Salve naturalmente le norme di sicurezza - mascherine, distanziamento, sanificazione... - da rispettare come in qualunque contesto, Sanremo 2021 potrebbe svolgersi come una qualunque trasmissione. Resterebbe però un cavillo, legato alla location, il teatro Ariston, che non è di fatto uno studio TV ma uno spazio deputato a eventi qualificabili in effetti come spettacoli dal vivo.