A grande richiesta degli esercenti il vincitore del Leone d'Oro Sacro Gra di Gianfranco Rosi - accolto con 10 minuti d'applausi e standing ovation al Lido di Venezia anticipa l'uscita al 19 settembre, distribuito da Officine UBU. Per la prima volta un documentario viene messo in concorso al Festival di Venezia, il più antico del mondo, ed erano quindici anni che un film italiano non vinceva il prestigioso primo premio; Bernardo Bertolucci presidente della giuria che lo ha votato all'unanimità, ha spiegato la motivazione: 'Quello che cercavo era essere sorpreso, e Sacro GRA è sorprendente, è come un anello di Saturno attorno alla capitale. Rosi ha fatto tutto da solo, con il suo stile che affina in ogni documentario. Il suo modo di avvicinare gli spazi ha qualcosa di puro e di francescano. Che abbia vinto un film documentario vuol dire ridare forza a questo genere, che sia fiction o documentario è sempre cinema!'. Un film straordinariamente apprezzato anche dai giovanissimi studenti che gli hanno attributo il Leoncino d'Oro dell'Agiscuola.
Dopo l'India dei barcaioli, il deserto americano dei drop out, il Messico dei killer del narcotraffico, con Sacro GRA Gianfranco Rosi racconta un angolo del suo Paese, girando e perdendosi per più di due anni con un mini-van sul Grande Raccordo Anulare di Roma per scoprire i mondi invisibili e i futuri possibili che questo luogo magico cela oltre il muro del suo frastuono continuo. Dallo sfondo emergono personaggi altrimenti invisibili e apparizioni fugaci: un nobile piemontese e sua figlia laureanda; palmologo; un principe e la sua consorte; un barelliere in servizio sull'autoambulanza del 118; un pescatore d'anguille che vive su di una zattera all'ombra di un cavalcavia sul fiume Tevere. Lontano dai luoghi canonici di Roma, il Grande Raccordo Anulare si trasforma un collettore di storie a margine di un universo in espansione. Sito ufficiale del film: www.sacrogra.it.